martedì 19 agosto 2014

Quasi volutamente estraneo.

            

Forse, rifletteva Cesare Bonini, forse ci riesco. Non era troppo difficile, si trattava soltanto di impegnarsi un po' di più fino ad arrivare in cima alla salita, tanto per fare un minimo di allenamento. Sono piccoli sforzi, questi, è sufficiente convincersi di esserne capaci, pensava, il resto poi è soltanto una sciocchezza.
Invece era crollato, Cesare Bonini, senza più fiato e con le gambe doloranti, peraltro ormai a poca distanza dalla meta, quella che si era prefissato di raggiungere come per una ennesima scommessa con se stesso. Era soltanto un gioco, lo sapeva, ma adesso gli era parso proprio che tutto il resto avrebbe fatto da lì a poco la medesima fine. Non aveva più entusiasmo, ecco il punto, ed adesso riusciva solo a compiangersi per quello che non si sentiva più in grado di fare.
Per questo motivo lei aveva continuato ad aspettare Cesare Bonini quella sera, con tutto l'impegno e la voglia di ogni sera, ma lui non si era fatto vedere, né durante quella sera, e neppure in quelle seguenti. Trascorsero quasi due mesi in questo modo, lei piena di un esagerato orgoglio per poterlo davvero cercare, e Cesare Bonini perso dietro a dei pensieri che forse non aveva mai neppure avuto, ma che adesso lo inchiodavano ad una solitudine quasi senza speranza. Infine lui prese tutto il coraggio che riusciva ad avere dentro di sè, e le inviò un biglietto.
Ciao, le diceva, cercando di tenere un tono allegro, quasi come se non ci fossero mai state tra di loro tutte quelle promesse di sentimenti e di futuro assieme. Non posso dire che non sia successo niente, le spiegava; né allo stesso tempo che sia accaduto veramente qualcosa di importante. Sto bene, ti ho pensato spesso, non ci sono veri problemi come forse potresti facilmente immaginare. La prossima settimana passerò sotto casa tua come sempre, ti lancerò il nostro segnale pattuito, e se tu vuoi potremo vederci e magari ricominciare tutto come prima.
Poi Cesare Bonini aveva infilato il biglietto in una busta che a dire la verità aveva tenuto in tasca per diversi giorni, fino a stropicciarla e a renderla sgualcita, e quando infine si era deciso a consegnarla, una sera uggiosa piena di nuvole e promesse di cattivo tempo, e ad infilarla nella cassetta per la posta di lei, si era accorto all'ultimo momento che nel proprio messaggio non aveva detto niente di quel suo silenzio. Non le aveva neppure chiesto scusa per il suo comportamento, e non le aveva neanche fatto cenno dei suoi sentimenti o dei suoi rinnovati propositi per il futuro. Così si era vergognato almeno un pochino quando ugualmente aveva messo il biglietto nella sua destinazione, ma in ogni caso, dopo averlo fatto, si era comunque sentito subito meglio.
Cesare Bonini non ricevette mai alcuna risposta, nessun segnale fu capace di far tornare le cose così come erano state precedentemente, ed una sera, camminando volutamente lungo quelle strade in cui sapeva avrebbe probabilmente potuto incontrarla, la incontrò davvero, ma soltanto per rendersi conto in quell’attimo per lui quasi imbarazzante, che lei non aveva più voglia neppure di guardarlo, proprio come ci si comporta con un qualsiasi estraneo.


Bruno Magnolfi

domenica 3 agosto 2014

Immune alla vita ordinaria.

            

Tutto avviene dentro di me, non c'è niente di male in questo, rifletto con calma. E’ sufficiente appena un pizzico di questa polvere celeste, tanto per iniziare, e poi così farò reagire il mio organismo quel tanto che basta per dar vita ad un lento processo verso l'immunità. Da ora in avanti dovrò semplicemente tenere sotto controllo le dosi da assumere ogni giorno, sempre alla medesima ora, sempre un grammo in più ogni volta. Questo veleno per i topi è potente, lo ha detto con chiarezza il tizio che me lo ha venduto, ed è un prodotto che posso acquistare facilmente in tutti i negozi per orticoltura e cose del genere.
Ci vorrà molto tempo, ne sono cosciente, ma non ho alcuna fretta; dovrò affrontare dei sicuri rivolgimenti di stomaco, dei dolori anche persistenti in tutto l’apparato digestivo, ma poco per volta il mio fisico si adatterà a questo prodotto, reagirà con forza producendo gli anticorpi che servono, e tutto procederà così fino a quando riuscirò infine ad assumere una dose completa di questo veleno senza lamentare alcuna reazione. Sono immune, potrò allora gridare in faccia a chiunque; cosa della quale voialtri non potete affatto vantarvi, né adesso né mai, esseri goffi come siete, miseri organismi frutto soltanto di debolezze, corpi fragili, facili prede di qualsiasi sostanza, persino di uno stupido veleno per topi.
Il mio corpo è il miglior laboratorio che esista, rifletto, posso tentare su di lui gli esperimenti che voglio, e plasmare con decisione e costanza tutto ciò che mi passa dentro la testa. La polvere celeste ormai è entrata in circolo, ne avverto già qualche reazione, esco di casa per camminare in mezzo alla gente e così lenire in qualche modo questi piccoli dolori che provo. Sorrido forzatamente mentre incontro tutte queste ignare persone, loro non sanno minimamente ciò che sta avvenendo dentro di me, questo processo che lentamente sta cambiando tutto di questo mio corpo. Non sto molto bene, ma è un elemento del tutto momentaneo, e poi non è affatto importante, perché è proprio nel superamento di fasi del genere che riuscirò a diventare superiore a chiunque. Gli altri non lo sanno, non riescono neppure ad immaginare il lento processo a cui mi sto sottoponendo, non si rendono affatto conto di ciò che sta elaborando autonomamente il mio perfetto organismo, non comprendono per nulla quanto qualcuno come me possa in questa maniera essere differenti da tutti.
Sono costretto a fermarmi nei pressi di un angolo per via di un tremore alle gambe; la testa mi gira, mi sento confuso, ma sono soltanto le ultime avvisaglie del mio organismo che sta prepotentemente superando la crisi. Sto già meglio, lo sento, sono già oltre il confine, oltre la linea di demarcazione tra me e tutto il resto, rifletto: adesso posso guardare tutti gli altri con occhi diversi, vantare persino nel mio atteggiamento la superiorità che oramai mi sono conquistato in questa maniera. Adesso sono migliore, rifletto, inutile persino negarlo.


Bruno Magnolfi