mercoledì 26 gennaio 2022

Servizi correnti.


            <<Stasera ci giochiamo a carte il lavaggio delle stoviglie e il riordino di tutto il cucinotto prima di coricarci>>, dice Renato agli altri con la sua maniera svagata e poco seriosa di enunciare le cose, quasi che i suoi modi fossero un maniera per prendere in giro qualcuno di loro. <<Va bene>>, risponde invece con decisione Antonio, dopo un attimo; <<però lasciamo al potere delle carte anche la formazione delle coppie>>, come se avesse già in mente qualcosa di preciso. Lina scuote leggermente la testa, forse non ha neppure molta voglia di entrare in una sfida del genere, però non desidera neanche farsi da parte in una sciocchezza come questa, perciò getta un’occhiata verso Sandra per vedere dalla sua espressione che cosa ne possa pensare. Soprattutto non vuole essere lei a rompere quel fragile equilibrio che al momento sembra reggere, e al limite preferisce sacrificarsi, anche se evidentemente non avrebbe alcuna voglia di perdere tempo con le carte. Alla fine viene pattuito che le carte in qualche modo vanno bene a tutti, e che è possibile giocare una semplice briscola a punti, formando le coppie con la consegna di una carta alla volta per ciascuno, fino a quando i primi due re che escono dal mazzo non decideranno l'abbinamento che sfiderà ovviamente i due rimanenti. I quattro così si siedono attorno al tavolo, sopportando una serata fredda e ventosa ma che dentro al camper, con la sua fedele stufetta a gas posta centralmente, lascia un clima confortevole, posteggiato com'è vicino ad una larga spiaggia, dalle parti di Paimpol, da dove adesso si sente giungere, fin dentro l’abitacolo pur abbastanza insonorizzato, il forte rumore delle onde e della risacca poco lontani. Forse un tipo di passatempo del genere è quello che più ci vuole per ritrovare un minimo di sintonia dopo questa giornata sostanzialmente piuttosto pesante, pensano tutti; una giornata in cui ognuno dei quattro si è quasi abbandonato individualmente alle proprie cose e ai propri pensieri, mostrando forse il limite peggiore di questa vacanza. Naturalmente è giusto che ciascuno si prenda i propri spazi ogni tanto, ma quando gli atteggiamenti reciproci appaiono volti facilmente al contrasto, significa che qualcosa non va proprio per il verso adeguato.

            Forse Renato si sente preoccupato del fatto che sua moglie Sandra possa rendersi conto di qualcosa accaduto tra lui e Lina, però non è certo scansandola improvvisamente, quasi che questo avvenisse a seguito proprio di un bisticcio da amanti, che le cose potrebbero dimostrarsi molto diverse da come effettivamente sono davvero, tutt’altro. Lina, forse anche per questa improvvisa dimostrazione di freddezza, appare un po’ tesa, ma forse alla fine tutto ciò succede soprattutto per il clima generale che si è stabilito già durante tutta l’intera giornata tra di loro, senza bisogno neppure di cercare dei riferimenti troppo precisi. Antonio sembra l’unico disposto adesso a concentrarsi soltanto sulle carte da gioco, mentre Sandra, pur tentando di esibirsi in qualche sorriso non direzionale, appare comunque quasi a disagio. Forse proprio lei, quando si è ritrovata da sola con Antonio, ha avuto magari uno scivolone inopportuno dato essenzialmente da un qualche moto di rivalsa verso suo marito, ma è soltanto adesso che si sente immersa in una situazione ambigua e poco adeguata al suo carattere. Le coppie sorteggiate per il gioco di carte, sono costituite dalle due donne contro i due uomini, e la situazione sembra quasi una perfetta ironia della sorte.

            Di fatto sembra che nessuno nutra davvero la voglia di giocare contro qualcun altro, ma persino la solidarietà indispensabile, tra i compagni schierati nella partita, non appare come un elemento davvero sostanziale. Lina sbaglia qualcosa, forse per inesperienza, o magari sapendo coscientemente già di sbagliare, ed accampa a scusante qualche semplice distrazione nel calare le carte, come se fosse poco interessata a quel gioco, e Sandra si mostra naturalmente dispostissima a giustificare qualsiasi errore possa venir fuori da lei. Gli altri due giocano pazientemente e con calma le loro carte, però conservando un certo silenzio ed una vaga svogliatezza. Infine si conteggiano i punti della prima mano, e gli uomini sembrano avanti, seppur di poco, così si mescolano le carte e si procede, forse adesso con un impegno leggermente maggiore. La partita improvvisamente diventa fondamentale, e pur non sapendo esattamente contro chi effettivamente si stia giocando, alla fine l'impegno di tutti si pone ai massimi livelli. Vincono le due donne, alla fine, come forse era giusto che fosse, e i musi lunghi degli uomini adesso sono per le mogli la migliore immagine di leggerezza e soddisfazione, subito prima di essere lasciati all’impegno del lavaggio di tutte le stoviglie.

 

            Bruno Magnolfi

sabato 22 gennaio 2022

Niente da dire.


            <<Va bene, oggi fa freddo>>, dice Antonio; <<questo posto però, dovete riconoscere che è qualcosa di fantastico>>, aggiunge subito. Sulla spianata vicino Carnac, dove è possibile parcheggiare le automobili poco lontano, ci si reca a piedi per una visita ai famosi menhir, ma il forte vento di ponente quest’oggi fa rabbrividire, e le poche persone che si vedono in giro scattano rapidamente qualche foto e poi tornano al più presto possibile sopra le loro macchine surriscaldate. Renato invece vuole fare a piedi il giro più completo possibile del sito, e magari rendersi conto, al meglio che può, degli allineamenti e della logica di tutte queste pietre preistoriche, anche se Sandra e Lina, separatamente, continuano a lamentarsi del freddo e a chiedere di spingersi almeno verso una zona un po' più riparata dagli alberi poco lontani. <<Non si può percorrere migliaia di chilometri e poi lasciarsi fermare così da qualche sciocchezza>>, insiste ancora Renato, sorridendo verso Antonio che sembra adesso stare volentieri al suo gioco. Tutti e quattro, ognuno per conto proprio, contavano molto su questa escursione, proprio per ritrovare un minimo di armonia tra di loro, prima di affrontare il viaggio di rientro a casa, ma pare quasi che ogni proposito positivo sia andato rapidamente ad incrinarsi. Ognuno di loro sembra abbia tratto, da tutta quanta la vacanza fino a questo momento, delle conclusioni differenti e contrastanti, ed anche se agli inizi ogni cosa pareva improntata verso il senso di solidarietà e di vicinanza, anche soltanto nell'affrontare un viaggio del genere, i fatti sembrano adesso evidenziare un risultato quasi contrario.

            Queste pietre di granito, isolate una dall’altra, e conficcate all’interno di qualche spianata di terra, in questo momento poi spazzate dalla forte aria gelida, sembrano quasi il simbolo delle tante solitudini delle persone come loro, costrette in allineamenti definiti, ma ognuna assolutamente indifferente agli altri sassi intorno, peraltro del tutto simili ognuno all’altro, che si ritrovano dappertutto, proprio lì, in quei paraggi. Sandra si è fermata quasi subito, forse per osservare il luogo e le pietre nel loro insieme, mentre Lina e Renato si sono spinti in avanti, a riguardare da vicino e nel dettaglio ogni roccia, ogni elemento inamovibile posto in quel luogo. Antonio torna indietro e cerca dopo un po’ di avvicinarsi, poco soddisfatto dell’intesa che a tratti quei due sembrano aver trovato in questa vacanza col camper, e forse anche curioso di comprendere cosa sia che a lui sembra continui a sfuggire. In cuor proprio vorrebbe quasi andarsene verso Sandra però, stringerla a sé con la scusa del freddo, trovare almeno in lei quel calore e quella confidenza che non trova più né con la moglie, né con l’amico. In questo modo, e con dei vaghi pensieri in testa, tutti girano attorno a questo sito per quasi un’ora, poi decidono di andare a riprendere il camper per spingersi verso la costa vicina, fino alla piccola penisola di Quiberon, per ammirare la forza dell’oceano in tempesta.  

            La loro casa viaggiante fa ritrovare subito a tutt’e quattro quel senso di protezione di cui forse avvertono una certa necessità, e la strada fino alla costa selvaggia sembra quasi troppo breve, considerato quel calore interno che il motore sviluppa e li fa sentire al riparo. Il vento adesso, giunto fino all’interno del golfo di Biscaglia, alza le onde oceaniche in maniera impressionante, facendo schiantare grandi creste di spuma bianca sopra le scogliere scure e frastagliate, e qui, sulla punta che guarda con decisione verso il largo, sembra quasi che il viaggio per loro prosegua, insinuandosi con coraggio contro la massa d’aria potente che spettina i capelli e smuove i giacconi attorno alle spalle. <<Dobbiamo trovare un posto riparato dove trascorrere la notte>>, dice Renato che si rende ben conto di come il camper si muova sulla ruote ad ogni colpo di vento. Così vanno a posizionarsi dalla parte opposta del piccolo centro abitato, nella zona del porto turistico, dove posizionano il mezzo in un grosso parcheggio deserto e silenzioso. Nessuno di loro stasera pare abbia voglia di cucinare, così si aprono delle semplici scatolette, e si rovescia nei piatti di carta il contenuto già pronto, privo di qualsiasi sorpresa. Forse ci sarebbe bisogno di maggiore leggerezza, pensano tutti; di ritrovare quel senso di amicizia che doveva essere il principale ingrediente di tutta la loro vacanza. Ma qualcosa non ha funzionato come forse doveva, ed è evidente che lo stare troppo vicini in tutti questi giorni, attesi come per una gita spensierata, ha scatenato invece in ciascuno qualche piccolo malessere dato da problemi mai perfettamente risolti. Forse ognuno adesso si sente contento di essere giunto all’ultima fase, e forse, quella che appare, sembra proprio l'unica via d'uscita, anche se questo è un argomento impossibile da affrontare tutti assieme: resta da qualche parte una verità inconfessabile, qualcosa che nessuno potrà mai spiegare agli altri.

 

            Bruno Magnolfi

martedì 18 gennaio 2022

Distanti da tutto.


            Parigi quest’oggi, con i suoi centomila manifestanti spontanei, appare distante come non mai, almeno osservandola da questa tranquilla provincia; e rovistando dentro le notizie di cronaca del giornale, sembra quasi immersa in una dimensione differente nei confronti di queste deliziose cittadine costiere. Sandra legge a voce alta per tutti le notizie di un noto quotidiano francese, giusto per comprendere meglio come stiano andando avanti le cose nella capitale, però qualcosa prosegue a sfuggirle, sia a lei che agli altri, sarà la sua traduzione non sempre perfetta della lingua, oppure il suo bisogno di non sentirsi schierata da alcuna parte, se non da quella del no alla violenza. Gli altri tre tengono lo sguardo basso mentre consumano la colazione dentro al camper, dove l’aria oggi sembra ancora assonnata, e la giornata nebbiosa là fuori non sembra comunque troppo incoraggiante. Persino Ettore, il piccolo boxer, stamani ha avuto poca voglia di scorrazzare in giro come fa sempre, limitandosi, nella sua uscita in quei paraggi, in pratica all'essenziale. Antonio ha controllato l'olio del motore, trovandolo regolare, anche se ha riscontrato che soprattutto scarseggia, nel capiente serbatoio di bordo, l'acqua sanitaria per i servizi del bagno e della cucina, ed in giornata sembra necessario trovare da qualche parte un rubinetto da cui attingerne almeno una buona parte. Tutto sembra si sia scatenato proprio per gli aumenti di prezzo dei carburanti, ma è difficile credere che sia solo questo il motivo essenziale. Lo scontro è sociale, e nessuna forza riconosciuta ha cavalcato direttamente quanto sta accadendo, lasciando correre ogni informazione solo tramite i richiami via internet, anche se è difficile immaginare che l'eterna lotta tra i poveri e i ricchi non trovi la maniera esatta, prima o dopo, di essere facilmente imbrigliata e sedata dalla politica.

            Tra poco c’è da rimettersi in moto, avverte tutti gli altri ancora il solito Antonio, quasi che quella vacanza fosse determinata dal maggior numero possibile di chilometri percorsi, piuttosto che dal fatto di aver trovato una località in cui sostare un po’ più a lungo. Ma nessuno ha niente da ridire, perciò si riordinano con calma tutti gli oggetti adoperati, riposizionandoli in maniera che niente possa rischiare di cadere, quindi viene riavviato il motore del camper. Adesso è Lina che si mette coraggiosamente alla guida, dopo aver consultato con gli altri la cartina stradale, e aver deciso alla fine che c’è sicuramente poco lontano ancora qualcosa di interessante da visitare. Gli scontri hanno generato ovviamente un leggero malumore sulla loro casa viaggiante, ed è piuttosto difficile sostenere che non sono cose che in qualche modo possono riguardare la loro attività di vacanzieri. I manifestanti con grande coraggio pare che siano arrivati fino a violare i cordoni di protezione dell’Assemblea Nazionale, dove naturalmente sono stati fermati dalla Polizia con l’uso di proiettili di gomma, di granate e di lacrimogeni, che hanno lasciato a terra numerosi feriti. Ma oltre questo numerosi di loro sono scesi in strada anche nei centri minori, quasi in tutta la Francia.

            Renato dice che forse è meglio evitare le città maggiori della zona, Sandra sostiene subito di essere d’accordo, anche se in parte le dispiace non poter assistere di persona a qualcosa che sta avvenendo in quel momento proprio nella città a cui loro magari si trovano anche poco distanti, ma Lina la zittisce immediatamente, spiegando in due parole che in un contesto del genere o si è dei convinti partecipanti, oppure no, e non esistono altre possibilità. Così viene chiuso l’argomento, anche se naturalmente a nessuno di loro risultano indifferenti quei fatti importanti che si stanno comunque verificando. Il loro itinerario del giorno prevede ancora la visita a quei luoghi bellissimi, e quasi fuori dal tempo, che si incontrano lungo la costa della Manica, ma su questo non c'è assolutamente da trovarsi in disaccordo, anche se alla luce di quanto va accadendo, tutto ciò che si osserva appare adesso quasi appannato, fuori dal senso di verità delle cose.

            Lina guida con prudenza, Antonio si è subito seduto accanto a lei quasi per aiutarla nel suo compito, ed anche se esita nel darle qualche consiglio, proprio per paura di andare a disturbare la sua sensibilità, ugualmente tiene aperta la mappa davanti a sé, scorrendo con un dito i luoghi da cui si trovano a transitare. “La distanza non è una colpa”, sembra pensare; “e noi siamo arrivati fin qui forse per sentirci proprio distanti da tutto, come attaccati ad una barca in mezzo all’oceano”.

 

            Bruno Magnolfi

domenica 16 gennaio 2022

Improvvisamente normale.


            Loro due adesso si sono piazzati nella parte posteriore del camper, seduti al tavolino accanto all'enorme lunotto, impegnati, ma senza troppa attenzione, in un semplice gioco di carte, mentre Sandra ed Antonio invece se ne stanno davanti, nella cabina di guida, oltre la porta di separazione, a scegliere le strade migliori su questa costa normanna oggi quasi primaverile, così come in questo momento si mostra, tutta piena di sole. Lina osserva le sue carte da briscola con calma, come vedesse attraverso di loro qualcosa che forse potrebbe addirittura sfuggire alle persone comuni, impiegando un tempo infinito prima di prendere qualsiasi decisione di gioco. Renato sta attento, sa perfettamente che non è un caso se loro due si sono ritrovati da soli là dietro, e resta comodamente seduto ed immobile di fronte a lei, quasi indifferente, nell'attesa che Lina dica qualcosa, oppure che prenda una qualsiasi iniziativa. Il panorama che scorre là dietro, fuori dalla loro temporanea casa su ruote, appare affascinante, con la vasta campagna verde, ondulata su piccoli poggi ricorrenti, ed il semplice profilo dell’Inghilterra, che appare appena accennato, grigio ed immobile oltre le acque scure della Manica. Si sono già fermati a visitare con un certo rispetto la grande abbazia di Caen, ed adesso stanno scorrendo lungo il Parco Naturale locale, in attesa di arrivare a dei punti panoramici sopra le rocce a picco sull’oceano. “Non c’è niente da dire”, pensa lei senza mai alzare lo sguardo, cullata dal brusio ovattato del motore a basso regime di giri; “però mi piacerebbe che lui mi sfiorasse, mi desse un segnale, provocasse in me quei brividi che in questo momento sono sicura di poter avvertire fortissimi, anche per un minimo gesto”. 

È stimolante immaginarsi qualcosa di assolutamente proibito, quasi come riconoscere la propria personale incapacità nel tenere a freno certe sensazioni dilaganti. In fondo risulta del tutto possibile, anche se non certo auspicabile, inciampare in alcuni errori di percorso, lasciarsi andare talvolta a dei richiami profondi che superano qualsiasi ragionevolezza. Lei si sente indubbiamente attratta da Renato, nonostante non sappia assolutamente come poter portare avanti una cosa del genere, forse anche perché non esiste nessun buon motivo per dare un seguito vero alle sue sensazioni. Poi lui si muove, le sfiora un ginocchio con una mano, sotto al piano del tavolo, quasi per scuoterla, e lei prova un brivido incontenibile, come si trovasse in alto sopra un dirupo, senza riuscire ad evitare la voglia profonda ed illogica, quasi un bisogno ineluttabile, di gettarsi all’improvviso nel vuoto. Lui sorride, lei allunga un braccio oltre le carte da gioco sul tavolo, lui le accarezza le dita, lei chiude gli occhi, il tempo si annulla per un lungo momento, il viaggio diventa improvvisamente solo una semplice scusa, una piccola cornice attorno ad un quadro che si presenta nitido ed anche essenziale, dentro al quale si muovono, tra lampi veloci di ogni colore, alcuni desideri inconfessabili, delle attrazioni che possono soltanto restare tali, come due galleggianti abbandonati alle onde e ai marosi sull’oceano là fuori, privi di una qualunque propria volontà, insomma alla deriva, disposti ad accettare qualsiasi soluzione possa presentarsi dal vicino orizzonte.

Un avvallamento sotto alle ruote del camper scuote l’intorpidimento di cui loro due sono preda, così lei ritira la mano, lui cerca una parola adeguata per definire qualcosa, purtroppo senza trovarla, anche se poi di colpo dice che sono due pazzi, laddove era forse più adatto che fosse stata proprio lei a dire una cosa del genere. <<Non avrei mai creduto ad una storia così>>, spiega invece Sandra forse per darsi un contegno, magari per giustificare il proprio comportamento leggero, privo di qualsiasi razionalità, di cui conserva anche una certa vergogna. <<Certe volte le situazioni marciano in avanti da sole>>, fa lui sottovoce, subito vagamente pentito di aver detto così, come se desse per inevitabile quello che stanno provando. Lei pensa invece che non c’è un vero motivo per smuovere troppo il richiamo che avverte dentro di sé: loro due si conoscono da anni, hanno trascorso insieme ai rispettivi coniugi altri periodi di vacanza, quindi si sono ritrovati da soli in varie diverse occasioni, a condividere delle piccole e comuni attività, ma niente tra loro è mai minimamente accaduto, niente ha fatto mai sospettare qualcosa che mostrasse anche solo un accenno di quel magnetismo che adesso sembra nei due ormai dilagante.      

L'amicizia e la simpatia tra due persone possono rimanere tali per sempre, niente fa supporre una loro trasformazione. Poi il camper si arresta, loro due riprendono immediatamente con il buffo gioco di carte, Antonio si affaccia un momento dalla cabina per avvertire i due di qualcosa, e tutto sembra quasi sospendersi, come se quel breve tempo trascorso si potesse di colpo soffocare così. Anche se tutto, adesso rovesciandosi, torna d’improvviso normale.

 

Bruno Magnolfi

domenica 9 gennaio 2022

Ambiguità.


            Stasera pare proprio che Sandra ne abbia bevuto un po’ troppo di vino bianco durante la solita cena, stavolta a base di pesce opportunamente grigliato all’esterno del camper su di un piccolo braciere a carbone portato ovviamente da casa. Quando gli argomenti si fanno particolarmente leggeri, lei è sempre la prima capace di ridere fino alle lacrime per qualsiasi sciocchezza venga tirata fuori da chiunque, ma in modo speciale quelle di suo marito Renato. Antonio e la Lina invece si divertono anche soltanto a vederla così, con la faccia rossa e gli occhi semichiusi, mentre ripete a voce alta le parole più significative degli altri, come fossero le cose più divertenti del mondo. Il cane Ettore, il loro boxer di piccola taglia perennemente sdraiato tra i piedi di tutti, almeno quando tutt'e quattro stanno seduti al tavolino nella zona posteriore del mezzo, sembra non cogliere niente del buon umore circolante, limitandosi a chiudere gli occhi ogni tanto e a muovere leggermente le caratteristiche zampe tozze. Comunque tutti quanti si sono già stufati di fare dei nuovi veri programmi per il giorno seguente o addirittura a più lunga scadenza: oramai, ogni volta che si trovano di fronte ad un bivio, si limitano a seguire le piste migliori che si ritrovano davanti al parabrezza, giusto osservando senza grande attenzione la cartina stradale, e scrutando ogni volta per sicurezza il panorama che vedono dai finestrini del camper. In fondo è soltanto una vacanza, pensano semplicemente tutt’e quattro, tanto vale lasciarsi andare agli umori del momento.

            Però non rinunciano ugualmente a fare dei progetti, indagare sulle guide cartacee, naturalmente quando sono fermi, ed individuare quel qualcosa di interessante delle varie zone lungo la costa normanna, tanto da far saltare all’attenzione un luogo da visitare, oppure quell’altro, anche sapendo in partenza che forse non seguiranno mai quanto viene prefissato ogni volta. Domani probabilmente rientreranno in Bretagna, seguendo la via che inizialmente li riporta a sud verso Rennes, ma lasciandola presto, per puntare facilmente di nuovo verso la costa. Il mare Celtico ha reso molto frastagliato quel litorale, l’idea potrebbe essere quella di vagabondare senza una vera meta tra i piccoli villaggi che sono presenti tra Saint-Brieuc e Morlaix, divertendosi a visitare i luoghi panoramici sulle falesie e a cercare dei posti incantevoli dove parcheggiare il camper per trascorrere la notte. Sono quasi a metà della loro vacanza, e tutti hanno assolutamente intenzione di visitare, prima di lasciare la Francia, sia le città bianche, sia i menhir che si trovano nella parte meridionale, avanti di far rotta verso casa. Toni nel pomeriggio si è lasciato andare a dei discorsi un po’ strani con Sandra, e mentre loro due sceglievano il pesce più fresco in una piccola pescheria locale, lui ha improvvisamente affermato che le piacciono molto i suoi modi di fare, e soprattutto quella maniera svagata che lei adotta quando sembra non preoccuparsi mai più di tanto di parecchie delle cose ordinarie. Lei ha apprezzato questi discorsi, e gli ha sorriso, quasi meravigliata, anche se non si è sentita di commentare neppure una sola parola, e forse è per questo che nella serata si è lasciata un po' andare, fino a mostrarsi decisamente più allegra e strampalata del solito.

            Si conoscono da tanto tempo, hanno già fatto in quattro qualche piccola vacanza, mostrando di essere abbastanza complementari con le loro personalità, tanto da decidere di affrontare con entusiasmo questa piccola avventura attuale. Però lei i complimenti di Antonio non se li sarebbe mai aspettati, tanto più che a ripensarci non ha neppure avuto in passato molte possibilità di ritrovarsi da sola insieme a lui. E forse non ha neppure mai cercato una grande confidenza con Toni, forse soltanto perché ha sempre visto l'immagine di sua moglie sovrapporsi alla sua personalità, quasi a coprirlo, come se frapponesse una specie di scudo protettivo di tipo sentimentale a quanto gli sta attorno, sicuramente soltanto per salvaguardare al massimo l’integrità del loro rapporto coniugale. Più tardi invece a Sandra le è tornato naturale all’improvviso guardarlo in un altro modo, quasi lo vedesse per la prima volta. Però, subito dopo, le è anche iniziato ad attraversare la mente un'illuminazione terribile: una rivalsa, una ritorsione, una piccola vendetta di Antonio nei confronti di sua moglie Lina. Così ci ha pensato più a fondo, e le è parso che qualcosa non tornasse del tutto in quei comportamenti. Però non ha saputo pensare niente di definitivo, e forse alla fine ha deciso come non sia proprio il caso di tirar fuori qualcosa che possa persino rompere gli equilibri assestati, laddove in fin dei conti non è successo proprio niente di particolare: qualche incomprensione, qualche piccola ambiguità negli atteggiamenti; nient’altro.

 

            Bruno Magnolfi

mercoledì 5 gennaio 2022

Cose chiare.


            Il cane stamani ha iniziato ad uggiolare ancora prima che dagli spiragli dei finestrini del camper filtrasse la luce tenue dell’alba. Renato ha tentato di ignorarlo per qualche minuto, ma alla fine si è dovuto alzare dal letto, vestendosi in fretta e alla meglio cercando di non provocare troppo rumore, soprattutto per lasciare agli altri la possibilità di riposare ancora per un po’, infilandosi poi gli stivali di gomma nella certezza di trovare fuori il terreno completamente bagnato dalla pioggia della sera precedente. Infine è uscito, con il suo boxer di piccola taglia al guinzaglio, piuttosto agitato ma sicuramente felice di questa scelta. Negli ultimi due giorni lui non ha guidato quasi mai il grosso mezzo, lasciando agli altri, soprattutto ad Antonio, il compito di attraversare su strade secondarie il tratto di costa più occidentale della Francia, fino a giungere a Brest, porto militare, città piena di storia, all’interno di una rada naturale enorme e magnifica. Il clima atlantico è molto umido in questa stagione, anche se durante la giornata spunta certe volte un debole e pallido sole. Lui non si sente più a proprio agio come nei primi giorni dopo la loro partenza. Qualcosa forse ha iniziato ad incrinarsi, anche se il suo comportamento nei confronti degli altri è rimasto assolutamente il medesimo, proprio come se niente fosse accaduto tra lui e la Lina.   

            Effettivamente nulla è davvero accaduto, solo che a Renato è capitato negli ultimi giorni di guardare lei, immersa come sempre nel suo solito riserbo, in una maniera leggermente diversa dal solito, quasi accarezzando quella maniera così rara e personale di essere amica di tutti, e di intravederne un lato attraente che all’improvviso era sicuro di non avere mai minimamente notato, o a cui fino a quel momento non aveva mai fatto caso. Lina probabilmente si è accorta di qualcosa, e forse ha atteso pazientemente il momento più giusto, e ormai giunti dalle parti di Saint-Brieuc, quando proprio a loro due insieme è toccato il turno per andarsi ad infilare in un supermercato del luogo per i soliti acquisti di approvvigionamento del camper, soffermandosi un attimo all’entrata ha detto a Renato, o meglio semplicemente fatto capire, che c’era da qualche tempo del magnetismo nei suoi modi a cui lei non riusciva a mostrarsi troppo indifferente. Allora si sono sorrisi, spingendo il carrello e scegliendo le varie cose sopra gli scaffali, ma con una maggiore intensità e frequenza del solito, come provando d’improvviso delle sensazioni inedite, ed allungando la fase di quegli acquisti anche più del dovuto, pur senza dirsi molte altre cose, comportandosi alla fine come per gustare il più a fondo possibile quel loro piccolo segreto improvvisamente svelato.

            Per lui adesso però è diventato all’improvviso tutto difficile: da un lato non vorrebbe far scorgere agli altri la sua nuova ed inedita simpatia, e dall’altro si sente dispiaciuto di non poter affrontare ancora l’argomento con Lina, e nemmeno di poterla avvicinare più del consentito in quella situazione che all’improvviso è diventata un estremo limite ai suoi desideri. Stamani, uscendo con Ettore scodinzolante e pieno di energia, ha immaginato che lei magari lo raggiungesse dopo qualche minuto, e così, dalle parti del faro di Portzic, ha atteso a lungo mentre si trovava ancora in vista del camper perfettamente immobile, frenato sulla cima della bassa scogliera. “Non può”, ha pensato subito comunque. “Non è assolutamente possibile”. Lei lo ha sentito distintamente mentre usciva dal camper con Ettore, ma pur sveglia e cosciente non ha azzardato alcun movimento, sia per non creare sospetti, sia per non mostrare esagerazioni nelle sue accese simpatie per Renato. “Niente deve cambiare”, ha pensato Lina in questi pochi giorni. “Non certo per paura del nuovo, o per il piacere di provare dei sentimenti oscuri. Ma soltanto a dimostrazione del fatto che si possono avvertire delle sensazioni senza riscontrare contemporaneamente una sola ragione giusta per permettere loro di svilupparsi. Sono piccole cose, piccole tenerezze forse senza alcuna importanza, di cui magari è bene sorridere, come fossero quasi dei pensieri infantili”. 

            Infine rientra Renato, tutti si sono già alzati dai letti, ed il caffè sta persino bollendo sopra al fornello. <<Buongiorno>>, dicono tutti, ma lui adesso, pur rispondendo con cortesia, si sente vagamente svogliato e distante da loro. Non si trova più a proprio agio, questo è il punto, e forse più tardi chiederà agli altri se non sia il caso di imboccare una strada veloce per il ritorno alle proprie case, perché secondo lui le giornate in quattro hanno iniziato a mostrarsi un po’ pesanti e noiose, e c’è a suo parere quasi un’aria poco piacevole che si respira adesso dentro quel camper, tanto che forse è ormai giunto il momento di dirlo sul serio, e prendere quindi qualche decisione.

 

            Bruno Magnolfi

sabato 1 gennaio 2022

Interesse simulato.


            In fondo al lungo guinzaglio di colore rosso, il cane Ettore annusa in giro la fiducia spassionata che nutre nel trovarsi in quel momento insieme ad un umano, che anche se non risulta esattamente il proprio capobranco, almeno è un individuo che lui conosce piuttosto bene e a cui non lesina certo qualche confidenza ogni volta che lo vede. “Si è fatto bene a spingerci verso nord fino a questa costa così selvaggia e particolare”, pensa adesso Antonio; perché, nonostante tutti i dintorni siano punteggiati da piccole fortificazioni difensive di massiccio e scuro calcestruzzo, ed ogni angolo del litorale sembra ancora parlare del famoso e ridondante sbarco, il luogo naturalistico si mostra comunque assai notevolmente bello. E’ buio adesso in questa zona meridionale di Le Havre, ma per loro quattro essersi spinti fino a raggiungere la foce larghissima della Senna in questo punto, è stata sicuramente un’ottima idea, considerato che per quegli ultimi giorni francesi potranno dedicarsi alla Bretagna vera e propria, spingendosi più a sud già verso il confine italiano.

            Gli altri sono rimasti dentro al camper a leggere e ad ascoltare musica, ma a lui piace vagare a piedi anche di sera, dopo la cena consumata intorno al piccolo tavolo all’interno, senza mai una vera meta, e poi scoprire in questo modo qualche dettaglio, studiare dei particolari più sfuggenti, farsi accarezzare dal cielo freddo della notte e sorvegliare i propri passi con una semplice lampada tascabile. Da questo punto appaiono scintillanti tutte le luci della città e del porto lungo la Manica, ed un certo chiarore nell'aria lascia intravedere i viottoli e la larga spiaggia più avanti intorno a Le Moulin Saint Georges. Ettore segue delle piste incomprensibili, e comunque si gode l’aria fredda e salmastra del vicino oceano, stasera calmo e senza vento, giusto con delle onde lunghe e rumorose che da lontano vengono ad infrangersi sui bassifondi sabbiosi dell’estuario. Ettore va avanti, elabora la sua mappa odorosa, Antonio in certi momenti è soltanto un suo servente.

Poi sentono un rumore in mezzo agli alberi, non troppo forte da mettere in allarme e fare abbaiare il cane, ma neppure troppo piccolo da essere trattato con piena indifferenza. Lui punta la sua lampada da quella parte, ma tutto adesso sembra immerso nel silenzio. Muove dei cauti passi in quella direzione, sempre cercando di capire cosa possa aver provocato quella anomalia, ed infine la vede, una piccola volpe spaventata, che scruta l’aria restando il più possibile nell’ombra. Antonio la guarda, immobile, e l’animale annusa l’aria per qualche attimo, poi va a rifugiarsi dentro la sua tana, come mostrando indifferenza per quello che sta accadendo tra quegli alberi. Insolito incontrare una volpe, diffidente com’è, tanto più vicino alla costa, ma la natura è composta anche da tante piccole divergenze dalla norma, tali da mostrare a volte delle attitudini in via di cambiamento.

Antonio si avvicina alla tana ai piedi di un grosso albero di quercia, illumina la zona per capire se la volpe tornerà a farsi vedere, e intanto il cane annusa tutta la zona circostante. Nessun movimento, tutto sembra rientrato nella piena normalità indicata dalla natura, e lui sta già quasi tornando sui suoi passi, quando il piccolo animale dal colore rossiccio e il muso bianco torna a farsi vedere per un attimo, curioso di qualcuno che raramente in quella stagione è possibile incontrare. Ci starebbe bene una fotografia, pensa lui come per trattenere un piccolo ricordo di questo strano incontro, ma non sembra possibile incamerare in una semplice immagine un’emozione di quel genere. Così Antonio si limita ad osservare il più a lungo possibile quella piccola volpe così curiosa, e quando quella rientra nell’anfratto all’interno del quale prosegue ad affrontare il freddo invernale ed il suo naturale riposo stagionale, lui volta i propri passi indietro, evitando di disturbare ulteriormente la tranquillità dell'animale.

Ettore sembra non aver colto neppure troppo dell’incontro insolito, ed Antonio torna con calma verso il camper luminoso e pieno di vita: “non ci sarà neanche bisogno di spiegare agli altri troppe cose”, pensa adesso con dolcezza; in fondo ci sono delle sensazioni che sembra impossibile trasmettere a qualcuno con lo stesso esatto sentimento con cui sono state avvertite. Tanto vale limitarsi o astenersi del tutto, evitando uno sciocco tentativo di farne partecipi per forza qualcun altro. E’ meglio conservare per se stessi certi brividi, piuttosto che tentare una blanda partecipazione d'altri, un comportamento che nell’immediato magari potrà solo dimostrarsi, la maggior parte delle volte, solamente una maschera di sorpresa compiacente, oppure addirittura un interesse simulato.      

 

Bruno Magnolfi