sabato 26 agosto 2023

Esagerazioni.


            <<Comunque noi rappresentiamo soltanto una normale famiglia piccolo borghese>>, dice Federico usando delle parole che probabilmente ha sentito dire a sproposito presso il Circolo di Destra dove si è recato soltanto un paio di volte e per pura curiosità, al seguito di alcuni suoi compagni del Liceo. Suo fratello e suo padre in cucina stanno consumando una prima colazione a base di latte, caffè, orzo solubile e qualche biscotto, oltre alla marmellata spalmata sottile su delle fettine di pane imburrato, in questo sabato mattina qualsiasi, ma la sua affermazione, buttata lì mentre sta parlando con la sua mamma che insiste molto ultimamente sulla necessità di risparmiare, almeno quando questo è possibile, lascia piuttosto perplessi gli altri tre familiari. La donna sembra non dare importanza alla frase, ma la parola "normale" non le sembra affatto adeguata, anche se adesso resta in silenzio. <<La nostra è una famiglia speciale>>, sta forse pensando, <<una di quelle quasi perfette, dove praticamente non c'è niente che non vada per il verso giusto, nonostante le spese ogni mese siano tante; ed anche se qualche volta dobbiamo tirare la cinghia come se fossimo sorretti con un minimo salario da operaio generico, questo certo non cambia le nostre qualità>>.

Suo marito prosegue a sorseggiare il suo caffè, quasi indifferente a ciò che si sta dicendo o si pensa in quella loro cucina, e mentre riflette che probabilmente già nella tarda mattinata dovrà accompagnare sua moglie Celeste in alcuni negozi per qualche acquisto già ampiamente previsto, accarezza l'idea di sonnecchiare in poltrona nel pomeriggio, seguendo con un interesse ridotto al minimo, qualche evento sportivo alla televisione. Sente il bisogno di rilassarsi, Achille, in queste giornate senza niente di particolare, lasciate scorrere spesso con indifferenza, come se non avesse proprio alcuna importanza il significato di un gesto oppure di una parola. Eppoi i suoi figli sono ancora dei ragazzi, non hanno la capacità di comprendere che cosa possa dare disturbo ad una persona come lui, impiegato amministrativo, che per tutta la settimana si trova a lavorare sottoposto ad orari, a convenienze, atteggiamenti, ad abbassare la testa di fronte a tutte le attività che qualcuno ha deciso che lui debba portare avanti, visto che si dice sia un suo preciso dovere quello di obbedire. <<Federico sta solamente aggiustando il peso da dare alle parole che sente dire in giro>>, pensa suo padre; <<ma il sistema di cose in cui si trova immersa tutta la nostra famiglia è tale per cui non è certo analizzando la realtà, o cercando di darle delle etichette, che si possa cambiare qualcosa>>.

Marco, una volta tanto, si troverebbe d'accordo con ciò che oggi suo fratello ha avuto il coraggio di esternare, ma non gli piace il contesto in cui ha tirato fuori le sue espressioni, e neppure gli va che proprio adesso, dopo tutte le stupidaggini da cui si fa prendere per spendere dei soldi, si metta a formarsi delle opinioni personali di economia sociale, di cui peraltro appare ovvio non capisca un accidente. <<È una persona che non riflette a sufficienza>>, vorrebbe quasi dire di rimando; <<un istintivo, un ragazzetto che spara sempre la prima cosa che gli passa dentro la testa>>. Ma intanto resta in silenzio, mentre la frugale colazione trova termine, ed ogni componente della famiglia cerca qualcosa d'altro di cui preoccuparsi. Federico è perplesso, capisce di aver detto qualcosa che non è piaciuto ai suoi congiunti, e in ogni caso non gli sembra di aver offeso nessuno con la sua definizione, perciò prova ad essere più chiaro: <<dobbiamo conservare un certo tenore di vita, lo capisco, e dare un'immagine di noi che risponda alla nostra categoria sociale. Se poi si affrontano dei sacrifici economici per mandare avanti le cose, nessuno deve accorgersi delle eventuali ristrettezze in cui viviamo. Il mondo è apparenza, nient'altro, lo so. In ogni caso ho deciso di accettare un lavoretto che mi è stato offerto in questo periodo, qualcosa da svolgere soltanto ogni fine settimana. Così almeno io avrò un peso economico minore per tutta la famiglia>>.

Sua mamma si inalbera subito, naturalmente sempre con le sue maniere dolci e affettuose, e gli dice che non le pare proprio il caso, che ce la faranno, che non serve fare cose di quel genere, ma suo padre e suo fratello restano indifferenti, come se ogni opinione su una scelta di quel tipo non avesse alcuna importanza, e tutto dipendesse esclusivamente da chi intende metterla in opera. <<Posso recapitare delle pizze a domicilio con la mia bicicletta, durante il sabato e la domenica, giusto in questo quartiere, e così tenermi in forma anche senza andare in palestra>>, aggiunge Federico sorridendo, anche se subito si rende conto che quella sua affermazione non gli fornisce possibilità di indietreggiamenti, e che ciò di cui ha parlato adesso è già quasi una concreta verità, tanto che nei prossimi giorni ciò che gli è stato suggerito da un amico dovrà essere ormai indubbiamente realizzato. Poi va subito dentro alla stanza da bagno della casa, per controllare nello specchio sopra al lavabo l'espressione che ha conservato fino adesso sulla sua faccia: ma gli pare la solita, senza variazioni, anche se ora sente dentro sé stesso di aver forse esagerato, almeno in qualcosa.

 

Bruno Magnolfi

giovedì 10 agosto 2023

Fuori dalle scelte.


<<Sono a casa>>, dice Federico mentre chiude la porta dell'appartamento alle sue spalle. Dalla cucina giunge in risposta la voce flebile ma allegra della mamma, sicuramente indaffarata in qualcosa, mentre per il resto tutte le stanze sembrano come immerse nel silenzio. Lui appoggia sul pavimento dell'ingresso la sua borsa con gli indumenti per la palestra, e intanto si guarda attorno per cercare di comprendere se per caso ci fossero delle novità di cui non è a conoscenza. Poi, con lentezza, si affaccia nella stanza che divide con suo fratello, ma giusto per rendersi conto che Marco adesso non c'è, che la scrivania comune stranamente appare sgombra dai suoi libri, e nessun dettaglio rivela la sua possibile presenza in casa, nonostante sia quasi l'ora della cena. La mamma si fa vedere per un attimo sulla soglia, con le mani imbrattate di qualcosa che sicuramente è intenta a cucinare, e Federico si avvicina a lei per scambiare l'immancabile bacetto a cui lei ha abituato fin da sempre i suoi figliuoli. <<Marco è andato con tuo padre a vedere qualcosa da acquistare, ma non dovrebbero tardare molto>>, gli dice subito. Federico resta in silenzio, mentre si avvia a sistemare i suoi indumenti, anche se quell'informazione gli appare subito in discontinuità con le abitudini assodate. Suo padre ormai da anni non esce di casa con i propri figli, a meno che non ci sia con loro anche la mamma, ma il caso è raro anche così; e poi non comprende che cosa mai potrebbero avere da acquistare in comune quei due, al punto da farsi tirare insieme fuori da casa durante il tardo pomeriggio.

<<Sono andati a provare l'auto nuova che tuo padre vorrebbe acquistare>>, dice la mamma con il suo solito sorriso. <<<È di seconda mano, un'occasione, però tuo padre ne sembra entusiasta>>. Federico annuisce, per un momento gli dispiace non essersi trovato in casa anche lui per andare insieme a loro, e prova anche un po' di invidia per l'improvviso ed importante ruolo di suo fratello nell'essere chiamato a dare la propria opinione su un acquisto così sostanziale, ma poi sembra preoccuparsi soltanto delle proprie cose, dando minore peso alla faccenda. Dopo una buona mezz'ora rientrano in casa suo padre insieme a Marco, gioviali e soddisfatti come in genere è difficile vederli. <<Abbiamo dato la caparra>>, dicono quasi simultaneamente; <<tra qualche giorno potremo andare a ritirarla>>. La mamma sembra decisamente felice, e tutto evidenzia un'inedita intesa tra quei due, tanto che Federico non riesce neppure a rallegrarsi per questa novità. Spiegano le caratteristiche, le dotazioni della vettura, le capacità. Per una famiglia monoreddito com'è la loro, anche la spesa per un'auto usata è un impegno che riveste una certa importanza, ed esaltare il risultato dell’acquisto ha il significato di sollevare l'entusiasmo fino al punto da mettere un po’ in ombra i piccoli sacrifici per le rate che ci saranno da sostenere nei prossimi mesi. Tutti così appaiono soddisfatti della scelta, meno Federico che forse per la prima volta si sente messo un po’ in disparte, come se la sua opinione avesse d’improvviso un peso poco rilevante. Perfino la sua mamma non gli aveva detto niente fino adesso, ed anche questo, secondo lui, è sintomo di qualcosa che si sta muovendo a sua insaputa.

Poi si siedono a tavola per la cena, la mamma ha preparato anche degli involtini di verdure fritte in una pastella così gustosa che solo lei sembra sappia fare, e tutti si fregano le mani per la serata allegra che pare aprirsi, anche se Federico tarda a raggiungere la sala da pranzo, e quando lo fa appare serio in volto e non del tutto soddisfatto come invece sono gli altri. Lascia allora che a turno suo padre e suo fratello gli spieghino la marca, il modello, il colore, tutte le caratteristiche del mezzo, e infine dice soltanto che gli sembra un'auto piuttosto adatta per una famiglia, senza spiegare neanche se gli piaccia o meno. Sua madre poi interviene, ma giusto per suggerire a tutti che alla prima domenica dopo il ritiro potranno fare una bella gita da qualche parte, tanto per provarla, ma nessuno adesso sembra troppo entusiasta dell'idea, tanto che cala subito il silenzio, senza che venga avanzato alcun commento. Infine, il pasto viene consumato come qualsiasi altra sera, senza che neppure a Marco, oppure a suo padre, prenda la voglia di spiegare qualche altro dettaglio sulla macchina, oppure lanciare un'idea su un luogo da raggiungere quando saranno sopra la vettura tutti assieme. Sembra quasi che quella parvenza di complicità che avevano mostrato rientrando a casa, sia improvvisamente come persa, lasciando in aria quasi il solito brusio dei pensieri personali, senza che non ci sia più voglia di scambiare qualche opinione. Anche a Federico sembra che tutto adesso sia rientrato velocemente nella norma, e se da un lato avrebbe voglia di fare ancora qualche domanda, sciogliere qualche curiosità, dall'altro si trattiene, rispettando così quelle riflessioni silenziose, e forse anche proprio per non apparire ancora di più colui che è rimasto fuori dalle scelte.

 

Bruno Magnolfi