sabato 30 dicembre 2023

Davvero libero.


La telefonata viene effettuata in modo estemporaneo, senza una grande riflessione precedente. Marco prova un leggero imbarazzo già nel comporre il numero, anche perché è forse la prima volta che si trova a riferirsi a suo fratello in certi termini e con un tono di voce come quello che adesso intende usare, nonostante, da persona matura, sappia perfettamente quanto siano importanti le parole che deve dire a Federico, e quanto dipenda da ciò che gli riferirà e come lo riferirà la buona riuscita del suo sforzo. <<Ciao, scusa il disturbo. È solo per avvertirti che la mamma non sta bene. Da quando hai iniziato ad abitare nell'appartamento degli studenti lei sembra abbia perso un po' del suo equilibrio, e si comporti per questo in modo insolito, tanto che papà non sa neppure cosa sia meglio fare. Sicuramente non dipende soltanto dal tuo comportamento, dev’essere una coincidenza, ma forse in questo periodo ci sarebbe la necessità di farle sentire tutta la nostra vicinanza>>. Federico resta colpito e in silenzio, senza trovare in sé alcuna parola per rispondere, ed alla fine balbetta qualcosa all’apparecchio, e poi riesce a dire soltanto che già stasera tornerà nella loro casa di famiglia, proprio per capire di persona di che cosa gli stesse parlando Marco, anche se mentre lo spiega gli pare subito sospetto quell’avvicinare la sua parziale uscita di scena con il malessere improvviso di sua madre. <<Ma che cosa è avvenuto, di preciso>>, riesce solo a chiedere ad un certo punto. <<Niente di particolare>>, dice l’altro, <<ma se passi da qui io e papà riusciamo magari a spiegartelo meglio>>. Poi chiudono la telefonata, e Marco si sente già soddisfatto per essere riuscito nel suo intento.

Era stato suo padre a chiedergli di telefonare a suo fratello, dandogli così qualche informazione in più su quello strano comportamento della madre. <<Niente di preoccupante>>, avrebbe voluto spiegare lui adesso all’apparecchio, <<però non si possono tralasciare alcuni segnali che indicano una probabile sofferenza interiore>>. Per la prima volta Federico si trova a pensare alla sua famiglia come a quattro persone mezze squilibrate che non riescono a stare bene né assieme né a distanza, ma in ogni caso non fa passare neppure troppi minuti, e subito decide di inforcare la bicicletta e di precipitarsi così come si trova dai suoi genitori. In fondo per lui la propria permanenza nell’appartamento degli studenti oramai è diventata, perfino troppo alla svelta, soltanto una prova di carattere, un intestardirsi nel tenere la propria posizione, e per il resto già nei due o tre giorni appena trascorsi lui non vedeva l’ora di trovare una buona scusa per tornare sui suoi passi. Si trova bene coi ragazzi di quella casa, questo è fuori di dubbio, però la libertà di cui poteva godere abitando da sua madre nella casa di famiglia era sicuramente maggiore e più confortevole. <<Va bene>>, pensa adesso filando svelto lungo le strade cittadine; <<la prova è stata fatta; da ora in avanti tutti sanno che posso prendere di nuovo la porta in qualsiasi momento>>.

A metà strada Federico si blocca, accosta ad un marciapiede e poi perplesso si infila in un piccolo caffè lì accanto. <<E se fosse soltanto una strategia per riuscire a modificare i miei piani?>>, pensa all’improvviso. Non ha alcuna possibilità di verificare se Marco gli abbia raccontato delle balle oppure no, e in ogni caso lui si trova quasi costretto a credergli. Compone il numero di Cristina e in poche parole le racconta tutto, giusto per chiederle la sua opinione. <<Devi verificare che cosa sta succedendo a casa dei tuoi>>, gli dice svelta e decisa lei; <<ma non lasciare la casa dei ragazzi; puoi passare ogni giorno a pranzo a casa dai tuoi genitori, almeno per il momento, e in seguito avere così le idee più chiare. Se ci sarà bisogno di una tua presenza assidua tra le mura domestiche della tua famiglia te ne potrai rendere conto rapidamente, ed agire così di conseguenza>>. Federico la ringrazia, <<ma certo>>, riflette, <<non ci sono decisioni da prendere immediatamente, al momento c’è soltanto da comprendere se Marco stia facendo un gioco sporco oppure no>>. Quando torna a salire sul sellino della sua bicicletta però si sente ancora un po' confuso, e la sua pedalata adesso è più lenta, quasi poco interessata a rivedere in fretta suo fratello e i propri genitori, anche se sente come un dovere dare il proprio contributo alla risoluzione dei problemi familiari. Negli ultimi giorni aveva anche pensato di abbandonare il liceo, almeno per l’anno in corso, ma adesso le sue decisioni appaiono liquide, sottoposte a continue variazioni. Infine, giunge a casa, assicura la bicicletta ad un palo, e quindi sale le scale. La mamma inizia subito a piangere quando lo vede entrare, e Federico all’improvviso si sente perso, ingessato nel suo ruolo di figlio minore, impossibilitato a fare alcunché. <<Ci vorrà molto più tempo di quanto immaginavo>>, riflette mentre abbraccia la madre, <<prima di riuscire a sentirmi davvero libero>>.

 

Bruno Magnolfi

giovedì 28 dicembre 2023

Variazioni attuali.


Il piccolo mazzo delle chiavi gli tintinna già tra le mani, mentre Achille giunge di fronte alla facciata della palazzina dove abita con la sua famiglia. Dopo un attimo, rallentando il suo passo, sceglie quella giusta, la inserisce nella serratura e quindi con una piccola spinta apre il portone, intanto che il suo umore si fa leggermente più scuro. Sale con calma i gradini di pietra, si rammenta vagamente dei periodi in cui, per non tornare a casa troppo velocemente dopo il lavoro, si fermava in un locale poco lontano a bere qualcosa, a parlare con qualcuno e a perdere del tempo. Adesso però non ne ha più tanta voglia, quindi sale lentamente le scale, osserva con calma la ringhiera, i gradini, il corrimano, poi apre la porta dell’appartamento, ed infine registra dal corridoio l’insolito e completo silenzio delle mura domestiche. Infine, entra lentamente nella cucina, e trova sua moglie lì, con la testa appoggiata sul tavolo e le braccia attorno, decisamente addormentata. Le scuote leggermente una spalla, e lei dopo un attimo si desta, lo guarda, poi si tira subito in piedi, probabilmente vergognandosi di essersi fatta trovare così, ma intanto che sta finalmente diritta pare quasi barcollare, sembra perfino non essere in sé mentre cerca di giustificare il suo comportamento, usando delle parole poco precise e inconcludenti. <<Celeste, sei ubriaca>>, dice il marito quasi incredulo, assumendo un’espressione di forte stupore, e lei ride, si muove nervosamente, si ravvia i capelli con le mani, cerca quasi un angolo dove nascondersi, poi scoppia a piangere, dimostrando all’improvviso forse una realtà tenuta nascosta da chissà quanto tempo.

Nei minuti seguenti lei si chiude in bagno, e suo marito si siede, quasi privo di forze, si guarda attorno, si interroga su quello che possa essere accaduto, non trovando però alcun appiglio. Aspetta a lungo, e poco dopo rientra in casa anche Marco, il figlio maggiore, lasciando in aria dal corridoio un saluto sbrigativo e privo di conseguenze, prima di entrare nella propria stanza. <<Marco>>, dice allora suo padre alzandosi in piedi e andando verso di lui; <<la mamma sembra non si senta molto bene, ed io non so proprio che cosa pensare>>. Poco dopo Celeste esce dal bagno, e come avesse avuto un semplice capogiro, dice soltanto: <<tutto a posto, adesso è passato, mi sento bene>>. Sembra, in questo momento, che nessuno abbia più voglia di parlare, ed anche se restano in aria diversi interrogativi, Achille accende la televisione, forse cercando di rendere l’atmosfera meno pesante. Celeste, poco dopo, si avvicina a lui, e con voce sommessa gli spiega come si sia recata dalla signora Marcella, la loro vicina di pianerottolo, durante il pomeriggio, solo per renderle qualcosa che le aveva prestato giorni fa, e di come poco dopo si siano sedute a parlare davanti ad un bicchierino di liquore. <<Forse me ne ha versato un po' troppo>>, dice adesso Celeste, <<ma quando sono rincasata mi girava la testa come mai mi era accaduto>>. Achille annuisce, sembra quasi disposto a crederle, ed anche se gli restano molti dubbi su questa spiegazione, non avanza alcuna domanda. In fondo non prova un grande interesse a contestare una cosa del genere, anche se resta convinto che a nessuno un semplice bicchierino, oppure anche due, abbia mai fatto un effetto del genere.

Anche Celeste comprende di non essere riuscita a convincere del tutto suo marito, ma adesso proprio la questione di essere stata costretta dai fatti ad inventargli una cosa di quel tipo, forse per la prima volta da quando si sono sposati, la fa sentire fortemente a disagio, anche peggio di ciò che credeva possibile. In cuor suo si sentirebbe persino portata a dirgli di colpo tutta la verità sui propri disagi, ma sa bene che ciò aprirebbe un baratro nella loro esistenza, e lei non si sente pronta per affrontare delle cose del genere. <<Magari tra qualche tempo potrò essere più sincera con lui>>, pensa mentre riprende ad occuparsi delle faccende di casa. Oppure spiegargli che qualcosa non sta certo più andando come lei reputava possibile, e non soltanto per colpa della leggera depressione manifestata ultimamente da suo marito, ma per quella sorta di incapacità di dialogo che sembra si sia instaurata da qualche tempo in quella casa. <<Forse, dobbiamo accettarci semplicemente per quello che siamo>>, potrebbe dirgli in quel caso. <<E lasciare che tutto proceda per proprio conto, anche se la strada di ognuno dei componenti della nostra famiglia sembra che vada verso mete differenti>>. Certo, potrebbe affrontare proprio in questo modo, Celeste, l’argomento più spinoso di tutti, e magari gettare in questa maniera le basi per una ripartenza migliore e maggiormente accettabile. Ma sarebbe facile essere mal compresa, ed inserire nell’animo di tutti qualcosa ancora più difficile da spiegare e risolvere. <<Forse è meglio fare finta di niente>>, pensa ancora mentre prova la voglia insana di un altro goccetto. <<Lasciare che il tempo cicatrizzi ogni ferita, e che la memoria si perda dietro all’incalzare del quotidiano, e delle tante piccole variazioni dell'attualità>>.

 

Bruno Magnolfi

lunedì 18 dicembre 2023

Attorno e dentro di sé.


Si siedono a tavola in tre, senza Federico, ed Achille dopo qualche minuto chiede a Marco, con i suoi modi compassati e la voce soffusa, quasi senza guardarlo, che cosa mai fosse successo ultimamente tra lui e suo fratello. Marco riflette, si prende del tempo, ed infine dice appena: <<Federico ha sempre manifestato dell’astio nei miei confronti, forse perché è di carattere nervoso, che mal sopporta avere qualcuno che magari su certe cose ne sa più di lui, figuriamoci poi un fratello maggiore>>. Il padre non annuisce, continua ad impugnare le posate assaporando dei piccoli bocconi di carne e di verdura, ma poi, dopo qualche secondo, interviene la mamma: <<quindi non c’è stato un vero battibecco tra di voi, oppure una litigata su un motivo preciso>>. Marco osserva il suo piatto, si prende di nuovo qualche tempo, ed appare quasi riottoso a quel dover fare chiarezza. <<Non saprei>>, spiega alla fine, <<certamente non posso dire che le nostre idee di base siano mai state esattamente le stesse, però non è successo niente di particolare>>. Quindi tutt’e tre proseguono a mangiare in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, ma dopo un po' Celeste dice che Federico le ha telefonato, durante il pomeriggio, ma giusto per dirle che si trova bene, spiegando di preciso a quale indirizzo trovarlo in questo momento, e che domani forse passerà a salutarla e a prendere dei libri che gli servono per scuola. <<Naturalmente gli ho chiesto di tornare>>, dice ancora la mamma con un sorriso triste, come soffrendo di ciò che deve dire, <<ma lui ha solo spiegato che trascorrerà almeno qualche settimana così, e che in seguito vedrà come gli tornerà meglio di comportarsi>>.

La cena va avanti in silenzio, nessuno trova niente da aggiungere, forse ognuno di loro trattiene in sé una spiegazione diversa tra i propri pensieri. Infine, appena terminato, Marco dice che adesso andrebbe in camera sua, <<se nessuno ha niente in contrario>>, per sbrigare qualcosa di urgente, ed i suoi genitori approvano giusto con un cenno del capo, restando seduti ma senza neanche guardarsi tra loro. <<Certe volte mi chiedo chi di noi due sia più disposto a modificare il proprio modo di essere nei confronti della situazione>>, dice sottovoce Achille alla moglie, ma lei si sente subito quasi stupefatta da quelle parole, forse pensando ad una cosa del genere probabilmente per la prima volta nella sua vita, tanto che non trova dentro di sé neppure una parola adatta per rispondere al marito in maniera adeguata. Però, pensa fortemente, che lei si è sempre sacrificata in tutto per fare andare avanti le cose, ed un discorso del genere, se da un lato quasi la ferisce, dall’altro dimostra con chiarezza il proprio personale fallimento. <<Non lo so>>, dice semplicemente dopo qualche minuto; <<ma a me basterebbe soltanto che Federico ritornasse al più presto da noi, nella nostra casa, e che tutti assieme si trovasse di nuovo la stessa armonia che qua dentro si respirava in un tempo passato>>. Poi si alza, inizia a sparecchiare la tavola, e d’improvviso si sente da sola, incompresa da tutti. Achille non dice niente, forse comprende la sensibilità di sua moglie, ma probabilmente non sa come aiutarla.

A Celeste verrebbe da piangere, senza averne neanche un vero e proprio motivo per farlo, ma quando ha finito di sistemare la cucina dell’appartamento, ecco che va ad aprire nella camera da letto il suo armadio degli abiti, e a trangugiare qualche sorsata del suo superalcolico nascosto. <<Non so più come fare a resistere>>, pensa guardandosi per un momento dentro lo specchio. <<Uno di questi giorni mi ubriacherò per davvero>>, pensa adesso con convinzione, <<e forse lascerò che la mia famiglia comprenda fino a che punto mi sono lasciata prendere da questo tormento>>. Achille adesso si è messo davanti alla televisione, si vede da lontano che è una persona annoiata, priva di stimoli, e neanche tornando a lavorare probabilmente gli passerà questa fiacchezza di spirito che sempre manifesta. Quando infine sua moglie torna nella stanza dove hanno cenato, lui le dice improvvisamente che gli dispiace. Lei si ferma, attende un momento, poi lascia che lui le spieghi: <<probabilmente è un po’ colpa mia se in questa casa abbiamo perso negli ultimi tempi l’equilibrio di sempre, però adesso non saprei proprio come rimettere in piedi la nostra situazione>>. Lei alza le spalle, non le piace sentir parlare così, ed i suoi modi sono sempre stati quelli atti a scrollarsi di dosso con rapidità certe malinconie, anche se ultimamente non ne è più capace. <<Non ci vuole molto>>, dice alla fine; <<è sufficiente che ognuno di noi torni a fare la propria parte, senza avvitarsi sui propri crucci>>. Ma poi, quando si volta, pensa subito che è proprio quello che sta facendo lei stessa, perciò d’improvviso non sa più neppure in quale maniera sia giusto riflettere, se non che qualcosa sta indubbiamente fallendo, e lei non riesce più ad evitare quello che accade, sia attorno che dentro di sé.

 

Bruno Magnolfi 

venerdì 15 dicembre 2023

Senza voltarsi indietro.


            La voce di Federico al telefono è apparsa subito debole, poco rassicurante, come se coesistessero in lui due forze contrapposte o, meglio, due sentimenti: il primo, la volontà di starsene quanto più possibile lontano dall’appartamento della sua famiglia; ed il secondo, la preoccupazione di dare comunque un dispiacere a sua madre, non rientrando a casa quella sera. <<Non preoccuparti, mamma, vado da un amico che abita vicino alla pizzeria, perché stasera sono proprio stanco, distrutto, e non ce la faccio più a pedalare ancora dopo tutte le consegne che ho fatto oggi>>. L’amico è un ragazzo con cui ha legato negli ultimi tempi, uno che porta come lui le pizze a domicilio, e siccome abita in una casa in cui si sono divisi le stanze in diversi tra studenti e lavoratori precari come lui, lo ha invitato a conoscere gli altri, e visto che è tardi, per la notte gli ha detto che può anche sistemarsi sopra il divano che sta nell’ingresso. Tenersi alla larga da Marco, ha pensato subito Federico; evitare di vedere ancora la sua faccia inespressiva che nasconde sempre e comunque un sacco di pensieri e di giudizi proprio su di me, anche se non ne tira fuori mai neppure uno. Celeste, sua madre, non ha reso neppure le cose troppo difficili, oramai ha compreso bene la scarsa solidarietà che corre tra i suoi figli, e non desidera in questa fase rendere ogni decisione ancora più complicata, magari mettendo addosso a Federico uno stato d’animo poco tranquillo, in fondo per una semplice sciocchezza di quel genere. <<Va bene>>, gli dice soltanto; <<però fai il bravo>>, e poi riaggancia.

            <<Mia madre si preoccupa sempre>>, dice Federico all’amico mentre entrano nella casa, come per giustificare il proprio comportamento. Nell’appartamento ci sono gli altri ragazzi che lo salutano mentre stanno quasi per andarsene a dormire, e Luciano, il suo collega delle consegne, dopo avergli presentato i suoi amici e coinquilini, gli spiega che tra non molto uno dei ragazzi lascerà la propria stanza, perché ha deciso di trasferirsi in un’altra città dove conosce delle persone che possono aiutarlo col lavoro. <<Se vuoi prendere il suo posto>>, dice Luciano con semplicità, <<per noi va bene>>. Così gli spiega come funzionano le cose, quanto è previsto di affitto e come vengono divise tutte le spese, e poi le pulizie dei sevizi in comune, la gestione della dispensa e del frigorifero, e così via. Federico è preso subito da un turbine di pensieri, ma quello che prevale è l’entusiasmo per la possibilità di affrontare quasi una nuova esistenza, un’esperienza nei confronti della quale per nessun motivo vorrebbe mai tirarsi indietro e rinunciare. <<Ci devo pensare>>, dice comunque; <<potrei darvi una risposta tra qualche giorno, se non avete troppa fretta>>. Uno degli altri due ragazzi gli dice sbadigliando: <<allora, benvenuto>>, quasi avesse già accettato, e Federico sorride, prendendo quella combinazione come un vero colpo di fortuna che gli sta proprio capitando.     

            La mattina, quando poi si sveglia, si sente bene, tranquillo, in mezzo a quei ragazzi come lui che gli offrono la colazione, e non in una famiglia dove non riesce più a trovarsi bene. Marco invece non commenta: e quando sua madre gli spiega i motivi per cui Federico non ha dormito a casa, mentre prepara le sue cose, si limita ad appoggiare per comodità sopra al letto del fratello qualche libro che gli serve e qualche cartellina con gli appunti universitari. Quindi esce per andare in facoltà, mentre Federico inforca la sua bicicletta e se ne va al liceo, con la promessa che ripasserà da casa di Luciano tra non più di due o tre sere. La giornata per i due fratelli si svolge come sempre, senza che ci sia qualcosa di particolare da registrare, ma quando Federico torna a casa e trova il suo letto ingombro di libri e quaderni di Marco, va subito su tutte le furie. Quando infine rientra suo fratello, lui ha già sgomberato in malo modo il suo letto, ma ciò non toglie niente al fatto che la propria agitazione ha raggiunto ormai livelli notevoli. <<Non ti pare il vero che io tolga il disturbo, dico bene?>>, lo affronta a voce alta, e l’altro, che non trova niente per rispondergli con il medesimo tono, si limita a sorridere per mostrare come si possa fare una questione di una semplice sciocchezza.

            <<Me ne vado da qui>>, urla allora Federico senza mezze misure, poi prende una vecchia valigia che tiene sopra l’armadio, e la riempie di vestiti senza curarsi dell’ordine o di altro. Sua madre lo guarda sgomenta, anche suo padre si fa avanti sulla porta della camera, ma lui ormai ha deciso: passerà un lungo periodo in quella casa degli amici, cercando la maniera per dimenticarsi almeno in parte di suo fratello e della sua famiglia. Celeste balbetta qualcosa con modi addolorati, e nessun altro riesce ad opporre una ragione valida per farlo desistere da quell’idea, tanto che trascorre solo un attimo, e lui è già lungo le scale, senza neppure pensare di voltarsi indietro.

 

            Bruno Magnolfi 

             

domenica 10 dicembre 2023

Sapore sgradevole.


I due figli di Achille e Celeste hanno da sempre condiviso una sola stanza, piuttosto ampia comunque, ed anche un piccolo disimpegno ubicato in fondo al corridoio del loro appartamento di famiglia, arredato con uno scrittoio ed una libreria da muro, che però ha utilizzato quasi sempre soltanto il maggiore dei due fratelli. La sera poi, da una certa età in avanti, loro si sono coricati spesso ad orari sfalsati, in modo da lasciare un po' d’intimità ognuno all’altro nel momento di infilarsi nei rispettivi letti, pur sistemati come sono lungo le pareti opposte della camera. Negli ultimi anni poi, considerati i loro piccoli disaccordi, hanno anche evitato di scambiare qualche banale riflessione prima di dormire, cosa a cui si erano quasi abituati in precedenza, praticamente iniziando così ad ignorarsi quasi del tutto, sia in questa fase, che al mattino seguente, durante il difficile momento del loro risveglio. L’equilibrio raggiunto, in ogni caso, è sempre stato per ambedue un elemento fondante nel loro rispettivo sopportarsi, e sia a Marco che a Federico non è mai venuto in mente di scalfire questo dato di fatto. La camera dei loro genitori, dall’altro lato della casa rispetto al corridoio, non ha mai permesso, sia al papà che alla mamma, salvo vergognarsi per la curiosità, di venire a controllare che tutto stesse procedendo bene durante la notte, ed anche al mattino i due fratelli, fin da quando se ne è presentata la necessità, si sono abituati a svegliarsi autonomamente, anche in funzione dei rispettivi impegni, senza fare mai alcuna difficoltà per alzarsi, lavarsi, e vestirsi in modo adeguato.

Da qualche giorno a questa parte però, Marco viene svegliato repentinamente per dei rumori piuttosto insoliti, forse frutto del periodo un po' burrascoso, specialmente durante la prima parte del proprio sonno. L’agitazione di Federico difatti, caratteristica che peraltro ha sempre avuto anche da sveglio, adesso è diventata tale da farlo muovere di continuo e sconsideratamente persino nel sonno, ed in contemporanea di farlo sillabare tra sé qualcosa di incomprensibile, e forse anche qualcosa di sofferente. Per qualche giorno lui non se n'è troppo preoccupato, limitandosi a chiamare il fratello per nome, e così a scuotere Federico da quello strano torpore innaturale, ma visto che le cose sembrano andare ancora avanti in questa maniera, ha deciso di parlarne con sua madre, per cercare assieme a lei una possibile soluzione. Durante le ultime due notti, comunque, le cose sembrano essersi attutite, ed in considerazione del fatto che anche la mamma non sembra sapere quale possa essere la soluzione migliore, Marco non se ne è preoccupato ulteriormente. Ma stanotte Federico si è improvvisamente sollevato dal suo letto, ed in preda forse ad una specie di delirio, si è messo ad urlare nella stanza che lui non aveva alcuna responsabilità, e che la colpa di tutto era da attribuire soltanto a suo fratello. <<Chiedetelo a lui>>, ha detto con sufficiente chiarezza, pur nella dizione confusa di una persona che sta indubbiamente immersa in una fase di incoscienza, <<se non è vero quello che dico. Mi ha sempre trascinato dove voleva, spingendomi a compiere delle scelte scellerate, per poi magari ridere delle mie difficoltà>>, ha detto ancora nel suo sonno tormentato.

Naturalmente Marco si è impressionato di tutto questo, così lo ha svegliato per informarlo di quanto appena accaduto, ma solo con poche parole rudi e scostanti, anche se l’altro aprendo gli occhi si è limitato a restare quasi indifferente, almeno in apparenza, e di tornare a coricarsi di nuovo con dei modi altrettanto apatici e scontrosi. Tutto ciò naturalmente non può restare qualcosa di isolato, anche se adesso diventa difficile attribuire a qualcuno delle vere responsabilità. In ogni caso Marco si sente investito da qualcosa di cui non si ritiene del tutto colpevole, e la sua reazione principale al momento, così come il suo vero scopo finale, è solo quello di riuscire in qualche maniera ad appianare le cose. Per Marco le colpe che intende attribuirgli adesso suo fratello sono soltanto immaginarie, anche se gli pare abbastanza offensivo ritenere lui il capro espiatorio di tutte le sue evidenti difficoltà, quasi come prendersela per dei problemi personali con la persona più a portata di mano, magari senza un vero motivo, anche se indubbiamente un fondo di verità in tutto questo probabilmente deve pur esserci. Non capisce però come si possa prendersela con altri quando si è stati capaci di fare tutto ciò che si è desiderato fino ad oggi, e poi sembra assente persino una relazione precisa tra i propri interessi e quelli di suo fratello. Si sente improvvisamente come trascinato al centro di un grumo di grossi problemi, e quella posizione non gli rimane affatto congeniale, tanto che non sa ora in che modo sia meglio reagire: affrontare con Federico la questione, anche a rischio di peggiorare le cose, oppure mostrare una maggiore indifferenza, magari allontanandosi ancora di più da suo fratello.

Naturalmente poi torna a riprendere sonno fino al mattino, ma quel fondo di amarezza provato poco prima resta in lui ancora lì, ben radicato, nella certezza forte e cosciente di non poterne evitare ancora il sapore urticante e sgradevole.

 

Bruno Magnolfi

lunedì 4 dicembre 2023

Affrontare la giornata.


La sua vicina di casa è una persona senz’altro spigliata e anche curiosa, tanto che per molti versi si potrebbe definire una vera ficcanaso, anche se i suoi modi si dimostrano sempre gentili, ed il suo saluto, già da lontano, assolutamente immancabile. Incontrarla lungo le scale condominiali, oppure nei dintorni del palazzo in cui abitano le loro rispettive famiglie, è estremamente normale, ed anche ritrovarla nel piccolo supermercato rionale a fare la spesa non è affatto difficile, anche se Celeste cerca sempre di non dare troppo spago alle sue chiacchiere. Ed è per questo che lei, di fronte allo scaffale dei liquori, proprio nel momento in cui di fretta sta inserendo nel suo cestino per la spesa una bottiglia della sua solita grappa, che poi purtroppo una volta entrata in casa finisce sempre troppo alla svelta, si è sentita morire nel momento in cui l’altra, distante soltanto un paio di metri, l’ha salutata improvvisamente, sorprendendola con un buongiorno accompagnato da un gran sorriso, quasi ironico però. <<È per gli ospiti>>, ha subito chiarito Celeste, ancora prima di rispondere al saluto, quasi convinta di doversi giustificare in qualche modo, forse in considerazione del fatto che suo marito naturalmente non può toccare alcun alcolico, e che i suoi figli non bevono certo quelle cose. <<Ma certo>>, le ha risposto l’altra, <<qualche bottiglia in casa ci vuole sempre. E suo marito come va?>>, le ha chiesto di getto con cortesia, anche per permetterle di riprendersi dalla sorpresa. <<Sta migliorando>>, ha risposto in fretta lei, << e pur lentamente, ma tra un paio di settimane credo proprio che tornerà a lavorare in ufficio, e questo naturalmente non potrà che fargli bene>>. <<È naturale>>, ha ribadito anche in questo caso Marcella, la sua vicina. <<Uscire dalle solite quattro mura e tornare ad incontrare amici e colleghi è sicuramente proprio quello che ci vuole in questi casi>>.

Poi, con un sorriso reciproco, le due donne si sono salutate, e Celeste ha proseguito con i propri acquisti, anche se, nell’attimo in cui è giunta alla cassa per pagare, si è ritrovata Marcella proprio dietro di sé, esattamente nel momento in cui la cassiera stava già calcolando i prezzi di ogni suo acquisto, e quindi anche della grappa. Ed è stato a quel punto che Celeste si è sentita in dovere di riprendere l’argomento iniziale tra loro due, dicendo in fretta: <<È difficile che qualcuno venga a farci visita, questo è vero, però a me dispiace non avere qualcosa da offrire oltre al solito caffè; e poi dispiace anche avere una casa un po' troppo sguarnita, ed essere carenti nell’ospitalità, e dimostrarsi incapaci di mettere a scelta chicchessia di qualcosa da sorseggiare, ed evidenziare così di non pensare troppo agli altri, e di ripiegarsi soltanto sui propri piccoli malesseri di cui lamentarsi>>. Poi si è accorta di avere parlato anche troppo, tanto che l’altra non è sembrata in condizione di aggiungere un bel nulla, e in questo modo Celeste ha compreso al volo di aver fatto un vero passo falso, addirittura quasi irrimediabile. Sono uscite insieme dal negozio, ed alla fine hanno compiuto con le loro buste il breve tratto di strada fianco a fianco, parlando adesso di cose più leggere e senza impegno.

Però Celeste si è sentita quasi sul punto di rivelarle che è lei stessa a farsi qualche goccetto di grappa di tanto in tanto, non per rivelarle una cosa che Marcella oramai ha capito benissimo, quanto per arrivare a dimostrarle che una sofferenza forte sta minando da un po' di tempo le sue giornate, e che forse prova la necessità almeno di parlarne con qualcuno. Ma poi non se l’è sentita di affrontare un argomento di quel genere, ed alla fine ha solo ricambiato il suo saluto, una volta giunte al pianerottolo, chiudendo, come una liberazione almeno provvisoria, la porta di casa alle sue spalle. Poi ha riflettuto, mettendo a posto i suoi acquisti, che in questo momento non ha nessuna persona a cui rivolgersi per delle confidenze un po' più intime, se non quella dirimpettaia, e questo pensiero l’ha fatta sentire ancora più sola e disperata di quanto di fatto si è immaginata fino ad ora. <<Specchiarsi nel giudizio pur silenzioso di qualcun altro può essere illuminante, certe volte>>, ha pensato mentre metteva via nel solito nascondiglio segreto la bottiglia incriminata. Ma, subito dopo, considerato che suo marito si trovava immobile nell’altra stanza, seduto forse a leggere qualcosa, ha approfittato così di quel momento, aprendo il distillato e buttando giù di fretta due lunghe sorsate generose. Si è sentita meglio, appena un attimo dopo, anche se in parte si è vergognata del suo debole carattere. <<Chissà, nel vedermi adesso, cosa penserebbe la Marcella. Forse che mi sto lasciando andare, che ho preso una strada irreversibile, che sto portando allo sfascio la mia famiglia, che queste sono cose del tutto ingiustificabili, e che forse non dovrebbe nemmeno più salutare la sua vicina di casa quando la incontra. O che magari sarebbe in grado solamente di compatirmi, come si fa con una donna che sta perdendo qualsiasi ragionevolezza>>. Infine, Celeste ha richiuso l’anta dell’armadio, dopo aver coperto bene la bottiglia con i suoi vestiti, e quando è tornata da suo marito si è sentita quasi un’altra, pronta come sempre ad affrontare la giornata.

 

Bruno Magnolfi

domenica 3 dicembre 2023

Diverso significato.


            <<Sai, mi è piaciuto molto stare con te in quel localino a parlare, mentre fuori sulla piazza succedeva il finimondo>>, dice al telefono Tiziana. Marco invece non sa cosa dirle, non è per niente abituato a fare dei complimenti, e nemmeno a tenere alta una conversazione di quel tipo; perciò, si limita a rispondere che anche per lui è stato così, ma sottovoce, con la preoccupazione che sua madre dall’altra stanza possa ascoltare quelle parole e quindi in seguito alterare in qualche modo i suoi comportamenti nei confronti di questa ragazza. Apprezza però quel modo diretto che sa usare Tiziana per spiegare le proprie cose, ed anche se in cuor proprio si sente dispiaciuto di non aver partecipato attivamente alla manifestazione studentesca del giorno avanti, ugualmente avverte di aver allacciato con lei un’amicizia che a lui sembra già molto importante. <<La mia facoltà adesso è occupata>>, dice poi Marco tanto per allungare un po’ quella conversazione. <<Lo so>>, fa lei: <<lo è anche la mia. Chissà mai cosa credono di ottenere quelli di Sinistra a comportarsi così. Nelle prossime settimane perderemo sicuramente parecchie lezioni programmate, e poi i professori dovranno spostare o addirittura annullare la prossima sessione degli esami, ed io non credo proprio che questo sia un gran risultato>>. Marco di fronte a queste parole resta in silenzio: forse vorrebbe farle capire l’importanza da parte del Movimento Studentesco di far sentire la propria voce, ma non desidera neanche in questo momento svelare le proprie convinzioni. <<Magari recuperiamo>>, dice con la bocca il più vicino possibile al telefono, e quindi, quando lei gli chiede di incontrarsi nel pomeriggio per prendere una tazza di cioccolata magari nello stesso localino, dice subito di sì, forse anche con un impeto maggiore di quello a cui è abituato. Poi saluta e quindi riaggancia.

            Suo fratello, dopo la loro litigata, sembra abbia assunto verso di lui il medesimo comportamento di sempre, cioè l’indifferenza, ed anche se adesso ci sarebbero molti argomenti di cui tornare a parlare, Marco ha lasciato perdere ogni tentativo per riaprire la conversazione, nonostante comprenda bene che la domanda che Federico aveva posto qualche tempo fa nei confronti di quella ragazza della quale era interessato, in questo momento si sia fatta più che mai attuale, laddove anche per lui forse potrebbe essere utile riprendere a parlarne. Per assurdo Marco e suo fratello si trovano contemporaneamente a sostenere posizioni differenti riguardo alle proprie idee politiche, ed ambedue le loro diverse posizioni per assurdo sembrano osteggiate dalle ragazze che frequentano, tanto che questa realtà potrebbe dimostrarsi una vera base di confronto su cui poter discutere in modo più libero tra loro, anche se Federico non è a conoscenza al momento della forte simpatia per Tiziana che sta poco per volta maturando nei pensieri di suo fratello. Marco ha pensato addirittura che il livello di scontro nei suoi confronti stia tutto immerso nella scelta di suo fratello, quella riguardante l’impegno che ha preso per la consegna delle pizze nei fine settimana. Sicuramente gli sta rimproverando di non aver mai provato a mettersi in gioco, magari trovandosi un lavoro che alleggerisse le spalle della loro famiglia, o magari il suo contrasto sta solo nel fatto di mostrarsi ai suoi occhi come un semplice teorico che all’atto della messa in pratica delle proprie idee riesce solamente a tirarsi indietro.  

            Per questo Marco h pensato di dare qualche ripetizione a domicilio ai ragazzi del liceo che sono rimasti indietro con gli studi, anche se per il momento nessuno si è ancora fatto avanti. In ogni caso non vede quale differenza importante ci sia tra loro due, considerato che i soldi che Federico sta mettendo insieme con la consegna delle pizze, non li va mai a depositare nelle mani della loro madre per fare le compere ordinarie, limitandosi a spendere tutto quanto per i fatti propri, oppure a metterne da parte una certa quantità, sempre per scopi del tutto personali. In ogni caso a Marco questo aspetto interessa ben poco, visto che l’unico dispiacere che nutre nei suoi confronti è il fatto di aver spesso tolto a lui la possibilità di sostenere il ruolo naturale di fratello maggiore, cosa a cui avrebbe anche tenuto molto, soprattutto per il possibile passaggio di esperienze che si sarebbe potuto verificare prima o dopo tra loro due. Adesso però riflette sempre più spesso che nei confronti delle ragazze che frequentano si trovano sempre di più in una stessa barca, e che presto sarebbe possibile per questo darsi un aiuto l’uno con l’altro, anche se questo non dovrebbe dimostrarsi per nulla facile. Però non gli dispiacerebbe trovare la maniera per incontrarsi un giorno tutt’e quattro, i due fratelli con le loro ragazze, e forse a quel punto nessuno forse potrebbe sentirsi in condizione di tirare fuori delle vere opinioni politiche. <<Sarebbe interessante un confronto di questo genere>>, pensa adesso senza comunque crederci troppo. <<In fondo sono trascorsi molti anni dai tempi in cui eravamo piccoli e potevamo vantare in qualche modo delle conoscenze comuni; anche se adesso tutto questo prenderebbe senz’altro un significato ben diverso>>.

 

            Bruno Magnolfi