domenica 17 aprile 2016

Interferenze minimali.

            

            Proprio in questo momento, con le dovute accortezze, si stanno scrivendo delle relazioni continuamente aggiornate proprio su di lui, su questo personaggio così timido e sfuggente, un uomo che oltre queste evidenze non ha neppure altre caratteristiche, ma che vengono comunque corredate perfino con tanti piccoli filmati proprio indirizzati ad indagare sui suoi comportamenti e su quegli ordinari modi che ha di fare e di muoversi, arrivando a dettagliare le maniere che adotta per interagire con gli altri. Lo scopo finale di tutto quanto è solo e semplicemente quello di avere una visone completa e realistica delle cose, proprio per prepararsi a quanto magari potrebbe avvenire.
            C’è già stato chi ha avuto da lamentarsi di tutto questo interesse verso una sola persona che secondo alcuni non meriterebbe neanche tanti riguardi, ma in generale quasi tutti sono convinti che se mai ci sarà un risultato positivo da tutto un lavoro del genere o da altri simili, questo lo si tirerà fuori soltanto da alcune metodologie di indagine che generalmente vengono adottate in casi proprio ed esattamente di questo genere. Perciò si prosegue, indubbiamente, e nelle giornate più tranquille, in questo modo, è già risultato con grande evidenza che lui normalmente tende a muoversi con calma, in una maniera, si potrebbe persino dire, del tutto naturale, senza sforzare mai troppo i suoi arti superiori e neppure quelli inferiori nelle attività che si trova quotidianamente ad affrontare; ma, al contrario, durante i momenti del giorno giudicati più neri ed avversi, le cose per lui paiono cambiare completamente di significato, e la realtà sembra farsi rapidamente più densa di elementi difficilmente interpretabili, tanto che spesso si è già ricorsi a chiedere degli illuminati pareri ad uno studioso specializzato in questa materia.
            Pare sia nervosismo, si dice e si scrive alla fine di quasi tutte le relazioni, anche se c’è naturalmente chi cerca di negare addirittura un’evidenza del genere. Per questo si prendono in esame i piccoli documentari al riguardo, e si scandaglia con una certa meticolosità qualsiasi elemento possa scaturire anche da una visione distaccata e soprattutto neutrale. La commissione designata nel compilare un dettagliato responso sul materiale accumulato fino adesso, indicando naturalmente quali strategie usare nel futuro più prossimo, sembra convinta che tutto quanto questo organismo sociale che pare costantemente girargli attorno, sia esattamente, in qualche maniera, il semplice ostaggio delle sue diverse sfuriate, e proprio per questo del tutto inaccettabile.  
            Infine lo si affronta direttamente, il personaggio oggetto di tutto questo interesse, ed un operatore scelto appositamente per interpretare il ruolo dell’intervistatore, lo ferma improvvisamente per strada, chiedendogli, naturalmente con l’ausilio di un finto microfono che in realtà ne nasconde uno vero ma molto più piccolo di dimensioni, cosa mai ne pensi della realtà. Lui si schernisce: forse non pensa, potrebbe dire qualche malizioso; oppure persino: non è neanche abituato a farlo, c’è soltanto da comprenderlo. Ma infine dice: lascio che tutto accada, senza minimamente interferire. I due naturalmente a questo punto si sorridono: l’intervistatore non è neppure preparato per affrontare una risposta del genere, e quindi non sa neanche come riuscire ad andare avanti, e lui al contrario lo guarda senza esagerazioni, come se cercasse addirittura una condivisione su ciò che ha appena finito di sostenere.  
            I due si salutano, le telecamere del quartiere e quelle allestite appositamente per riprendere il personaggio sfumano a questo punto sulla sua immagine: lui riprende a camminare come sempre, la medesima andatura di ogni volta, l’espressione di sempre sopra la faccia, la stessa direzione di ogni giorno per la sua passeggiata; eppure a nessuno sfugge che qualcosa sia inevitabilmente cambiato.


            Bruno Magnolfi

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