venerdì 2 marzo 2018

Ricordo di valore.



No lo so, dice Anna con voce bassa e modi calmi; non mi sono mai ritrovata in una situazione del genere. Forse avrei dovuto prendere fin da subito una posizione precisa, magari farmi sentire, ma non è nel mio carattere mostrarmi troppo, anche se adesso mi dispiace profondamente per quello che è successo. Chiara la guarda in silenzio, sorseggia la sua tisana seduta al tavolo di quel piccolo locale dove loro due si sono sistemate una di fronte all’altra, poi volta lo sguardo verso qualcosa fuori dalla vetrata, come riflettendo su quelle parole che ha ascoltato. No ho cercato niente, fa ancora lei; non avevo bisogno di creare dello scompiglio nelle persone che mi stanno attorno, forse mi sarebbe piaciuto che tutto fosse andato avanti chissà quanto tempo nella stessa esatta maniera di sempre, senza alcuno scossone. Solo adesso mi rendo conto con certezza che non poteva essere così.
Io non mi preoccuperei troppo fossi al tuo posto, dice Chiara tornando a guardarla negli occhi; in fondo non è successo niente di particolare, e la mossa che ha fatto Andrea può essere forse, oltre ad un evidente rilancio nel suo mestiere, anche un’opportunità nella vostra storia. Ma non c'è alcuna storia, dice Anna irritata trattenendo il timbro della sua voce; e poi a questo punto, visto che lui è andato a lavorare in un’officina così distante da questo quartiere, non credo ci saranno in futuro molte possibilità per rivederci. Può darsi, fa l’altra, in ogni caso potrebbe essere qualcosa di più impegnativo per entrambi, adesso che non sembrano esserci più delle occasioni così facili per incontrarvi; qualcosa che non può più capitare per caso, e che al contrario deve essere pensato e pianificato. Esatto, fa lei: io non ho il suo numero di telefono, e non credo proprio che Andrea si arrischi a chiamarmi mentre sono impegnata a lavorare.
Questo non si può dire, fa Chiara; magari proprio quando meno te lo aspetti, eccolo lì che ritorna come niente, e di colpo ti chiede come stai, che stai facendo, e poi che cosa hai pensato di lui in tutto questo periodo di tempo. Va bene, è vero, potrebbe darsi, dice Anna, ma in quel caso dovrò essere perfettamente sincera con Andrea come lo sono adesso, e spiegargli tutto quanto con poche  e semplici parole, esattamente come lo dico a te: e cioè che io gli voglio bene, insomma che mi piace, che mi piacciono i suoi modi, le sue espressioni, ed anche il suo aspetto, ma che ho anche un figlio ed un marito ai quali voglio essere fedele, senza mettere di mezzo situazioni poco chiare; questo è quello che gli direi.
Non credo che tu possa prevedere come andranno davvero tutte le cose, e quanto ti mancherà la sua presenza sul luogo di lavoro da ora in avanti, dice la sua amica. Potrebbe anche essere che lui non si facesse più sentire in nessun modo, e che tu dopo qualche tempo sentissi dentro te stessa una mancanza tale da tentare pur timidamente di ricercarlo, tanto da avere da lui anche un solo semplice segnale, una piccola dimostrazione che tu davvero gli manchi, fino a renderti conto che non sai più stare senza pensarlo. Va bene, fa Anna, voglio dartene atto, anche se dubito molto che questo possa accadere veramente. In ogni caso se Andrea restasse d’ora in avanti solamente nei miei pensieri, per me forse sarebbe persino sufficiente; come un bel ricordo.


Bruno Magnolfi 

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