domenica 12 gennaio 2025

Impegno culturale.


            Lungo la via molta gente cammina indifferente, in certi casi scambiando tra gruppetti di due o tre persone qualche animata parola, ma soprattutto mostrandosi composta dai tanti individui che procedono in solitudine, concentrandosi nell’osservazione del semplice marciapiede davanti alla propria visuale, e spesso rispettando un passo affrettato, senza alcuna curiosità, come a togliersi rapidamente quel tempo inutile che ognuno di loro sta perdendo, destinato soltanto al proprio univoco spostamento. Mauro Anselmi si sente uno tra tutti, senza particolari differenze, però certe volte quasi si imbambola ad osservare qualcuno davanti a sé, nel momento esatto in cui cerca di mettersi nei panni proprio di quello sconosciuto, interpretandolo a seconda dell’abbigliamento che indossa, della velocità con cui procede, o ad esempio calcolando se quello si muove con le mani sprofondate nelle tasche, oppure no. A suo parere esiste senz’altro un modo per arrivare al cuore di tante persone che spandono noncuranza attorno a loro, ma la conoscenza del metodo per parlare un linguaggio riconoscibile da tutti, e che sia capace di stimolare certe sensibilità, immaginate spesso come quasi atrofizzate, è talmente difficile da ottenere e mettere a fuoco da rendere ogni tentativo, pur teoricamente possibile, un vero rompicapo. Certe volte gli pare incredibile che i cittadini che incontra dimostrino con grande naturalezza una vera e propria indifferenza verso quasi tutto ciò che non faccia parte del proprio mondo di interessi definiti, come fossero infastiditi da ciò che non li riguarda, eppure difficilmente trova qualcuno che mostri la volontà di sapere delle cose che non appartengono direttamente a quel mondo. Ma lui è fiducioso, e con l’impegno che desidera infondere è convinto che si possa riuscire a venire in contatto con altre persone.

            Per questo si impegna in ambito culturale, perché a suo parere è soltanto quello il terreno di scambio sul quale è giusto operare. Se molti individui riflettessero che la conoscenza è lo strumento più utile per scuotere di dosso l’apatia, probabilmente troverebbero facilmente in questo ambito un piano di confronto con la collettività da cui sono circondati, rendendo loro stessi migliori e più positivi. Lui adesso ha raccolto tutta la documentazione che serve per iscrivere la piccola associazione che lui presiede a quel bando comunale istituito per fornire dei fondi alle attività senza scopo di lucro come la loro. L’impiegata a cui si è riferito è stata brava e disponibile, tanto che Mauro si è sentito in dovere di portarle, l’ultima volta che è andata da lei, un piccolo mazzolino di fiori, e poi invitarla a fare una pausa per un semplice caffè nel locale di fronte al palazzo degli uffici comunali. Lei ha accettato, ha spiegato il suo ruolo in ufficio, e quindi molto rapidamente sono passati a comportamenti più amichevoli tra loro, tanto che lei si è subito interessata circa le attività dell’associazione di Mauro, fino a proporre la propria iscrizione al gruppo come socia sostenitrice, anche se ha spiegato subito di non avere conoscenze e abilità particolari in nessun campo.

            Mauro Anselmi si è schernito quando ha dovuto spiegare come, secondo lui, non sia richiesta necessità di grandi doti per impegnarsi in qualità di volontari in quel campo, e Monica però gli ha sorriso senza ribattere niente, ed hanno poi ripreso con scioltezza a parlare ancora di quegli argomenti, tanto che al momento in cui loro due si sono salutati, pareva quasi si conoscessero da sempre. Più tardi, quando al telefono lei si è trovata a spiegare a Caterina di aver conosciuto un tipo piuttosto interessante, così particolare da averla quasi stregata, si è resa conto di non essere in grado di dire all’amica che cosa di lui l’avesse colpita di più, considerato che oltre al nome di battesimo di quella persona non era stata capace di memorizzarne neppure il cognome, anche se ricordava perfettamente che l’associazione che Mauro presiede era nominata “Oltretutto”, nome che ha fatto subito sobbalzare Caterina sulla sedia, considerato che l’aveva visto scritto sulle carte dei clienti di suo marito. <<Si stanno scatenando molte grandi novità dalle tue parti>>, le ha poi detto ironicamente senza assolutamente accennare però al fatto di conoscere già quel nome, e quindi anche il presidente dell’associazione, e di aver indirizzato proprio lei quel Mauro verso gli uffici comunali. <<Non so>>, le ha detto alla fine Monica, <<E non capisco neppure come sia possibile che accada senza una precisa volontà; però ci sono delle rare volte in cui ti trovi davanti una persona che ti sembra di conoscere da sempre, e come per incanto, appena quella se ne va, provi il desiderio di rivederla al più presto possibile>>. Caterina lascia una pausa di silenzio, poi dice. <<Quindi avete stabilito di rivedervi, suppongo>>. Monica sorride, poi fa: <<Non è come credi, comunque; andrò probabilmente alla prossima riunione dei soci di “Oltretutto”, e cercherò di farmi un’idea più precisa di quanto quei volontari cercano di costruire. E, naturalmente, in questo modo avrò la possibilità di vedere questo Mauro come si comporta con le altre persone, e cosa intende quando parla di impegno culturale>>.

 

            Bruno Magnolfi    

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