Ogni tanto si concede un
giretto a piedi per le vie del suo paese, Tommaso; ma generalmente resta a
studiare nella modesta abitazione della sua famiglia per quasi tutto il giorno.
Alle lezioni che si svolgono nella facoltà a cui è iscritto si reca solo qualche
volta, solamente quando sa che sono davvero importanti, cercando di concentrare
tutto quello di cui deve occuparsi in una sola stessa giornata, salendo sopra
la corriera che lo porta in città al mattino prestissimo, e tornando con lo
stesso mezzo nella medesima serata. Non può permettersi una camera d’affitto
nei dintorni dell’ateneo, perciò deve comportarsi così, ottimizzando tutti i
tempi delle visite nella biblioteca, in segreteria, ed eventualmente anche
negli istituti, per prendere gli inevitabili accordi con gli assistenti o con i docenti
delle materie di studio che segue. Ma quando poi torna nella sua cameretta in
paese, una volta che ha preso tutte le informazioni, le notizie e le dispense
che gli servono, trascorre tutto il tempo davanti ai testi generalmente avuti
con il prestito, confrontandoli con gli appunti che gli passano i compagni di
corso, per preparare al meglio delle sue possibilità ogni esame universitario
che deve ogni volta sostenere.
Devo impegnarmi al
massimo, ha pensato spesso fin da ragazzino, e lo ha fatto sempre con una certa
determinazione, specialmente negli ultimi anni: nessuno mi tirerà fuori da
questo posto se non lo farò da me stesso, con le mie sole forze. Ma da qualche
tempo, dopo aver costantemente mal sopportato quella cittadina dove lui è nato
e dove ha sempre vissuto, i suoi pensieri hanno iniziato a cambiare, se pur solo
a tratti. Difatti, se adesso si guarda attorno, quando cammina sui marciapiedi
delle strade principali per esempio, scopre con facilità dei particolari che
precedentemente non aveva mai notato. Le stesse persone che incontra, certe volte, - facce già viste,
espressioni che conosce da tempo, magari qualche vecchio compagno delle scuole
elementari, - gli sembrano tutti più interessanti rispetto al passato. Forse,
nel tempo trascorso, ha peccato di una certa superficialità, pensa talvolta;
forse non si era mai neppure accorto come, in mezzo alle cose semplici del suo
piccolo paese, si annidassero anche elementi che a ben guardare mostravano
senza troppo dare prova di sé, anche una certa ricchezza.
E poi adesso c’è Clara Carraresi,
questa ragazza che pur mettendo in luce scelte molto diverse dalle sue,
dimostra una propria innata sensibilità e anche una spiccata intelligenza, con
capacità di analisi e anche di giudizio, tanto che dopo averla conosciuta lui
si sente spinto a rivederla tutte le volte che gli risulta possibile. Si è
sentito bene qualche sera fa con lei, ha provato una sconosciuta sensazione di
completezza, come se i pensieri scambiati tra loro due, pur maturati in ambiti
diversi, avessero assunto improvvisamente delle caratteristiche di affinità,
tanto da spingerli spontaneamente l'uno verso l'altra. Ci sono adesso molte
cose delle quali Tommaso sente l’impellente bisogno di parlare ancora con
Clara; ma c'è anche qualcosa che lo spinge verso qualcosa che avverte già come
un elemento imprescindibile. Per questo, pur sapendo di non potersi permettere
molto tempo da dedicare a lei, all'improvviso gli appare anche persino troppo chiaro
che se tiene davvero a questa amicizia tra loro, dovrà prima o dopo sacrificare
qualche cosa della propria individualità.
Bruno Magnolfi
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