Della vendita al
dettaglio di sabbia, ghiaia, cemento, leganti vari per edilizia ed affini, si
occupa quasi in autonomia il magazziniere dell'impresa, che rilascia fatture,
scontrini e documenti di trasporto, ai clienti che giungono fin lì, manovrando
i dati e le carte che servono, all’interno del piccolo ufficio ricavato in un
box posto in mezzo al piazzale, dove sotto le imponenti tettoie costruite
intorno, stazionano quasi tutti i materiali. Raramente qualcuno dell'ufficio va
da lui, più facile il contrario, almeno quando non ci sono clienti. Perciò la
segretaria sa benissimo di fare qualcosa di strano approfittando di quel
momento in cui in azienda non è presente nessun altro, e quando arriva presso
la sua postazione e gli chiede con fare amichevole come gli vadano le cose, le
è chiaro perfettamente che l'altro soltanto nel caso ne abbia davvero voglia forse
potrà dirgli, ammesso lo sappia, qualcosa di cui è a conoscenza, e che lei
evidentemente vorrebbe sapere.
"Tutto a
posto", risponde; "le cose vanno più o meno come sempre". Lui
non sa se dietro a questa uscita insolita della segretaria ci sia o meno lo
zampino del signor Chelli, e in ogni caso sa che è bene restare sulle sue per
evitare dei problemi. “Mi chiedevo se tu fossi a conoscenza di qualcosa di
nuovo”, dice lei senza dare troppa importanza alle sue parole, e l’altro, che
invece comprende perfettamente che c’è qualcosa in ebollizione, cerca di
riflettere velocemente per riuscire ad arrivare alla sostanza del problema. “Mi
pare che il nuovo arrivato, questo ragazzo fresco di studi, si stia rapidamente
adattando alla situazione; però non vorrei che ciò significasse altri
spostamenti”. Lei si sente subito punta sul vivo, lui lo sa benissimo, ed anche
se il magazziniere non la sta guardando direttamente, avverte l’improvvisa
concentrazione di ogni attenzione della segretaria su di sé, come per percepire
dalle sue espressioni qualsiasi possibile sottinteso. Poi sorride, e guarda
qualcosa oltre il vetro, sopra al piazzale polveroso.
“Che cosa vuoi dire”,
chiede sottovoce lei ma con modi diretti; “forse che ci saranno a breve delle
variazioni d’organico, o che qualcuno magari andrà ad occuparsi di altri
settori dell’impresa?”. Anche il magazziniere adesso sorride, proseguendo a
mettere a posto qualcosa tra tutte le sue carte, ma alla fine si alza dalla
scrivania dove sta il registratore di cassa ed il suo elaboratore, e guardando
fissa l’impiegata le dice: “magari qualcuno potrebbe aver sistemato la strada
per andarsene rapidamente da qualche altra parte”. Lei subisce il colpo, il
magazziniere si accorge della situazione e così si volta per non imbarazzarla
ulteriormente, ma la segretaria stringe i pugni come per allontanare da sé la
cascata di pensieri che le stanno turbinando nella testa. "E perché mai dovrebbe essere
così", dice quasi per allontanare il concetto, evitando di porre la
domanda, ma quasi dando alle proprie parole il senso di una chiusura netta. Ma
lui riprende subito il filo, e con voce apparentemente più debole, ma anche più
insinuante, spiega: "perché qualcuno forse è venuto semplicemente a
riferirmelo".
Basta, per la segretaria tutto
questo è già più che sufficiente, così chiede distrattamente qualcosa su alcuni
materiali presenti in magazzino, e poi rientra velocemente nell’edificio degli
uffici, nello stesso momento in cui arrivano in ditta anche i tecnici
dell’impresa. “Serve un poco di elaborazione”, pensa lei mentre torna sedersi
alla sua scrivania. “E forse anche qualche domanda secca, che non presupponga
proprio alcun giro di parole”.
Bruno Magnolfi
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