domenica 15 marzo 2020

Momenti complicati.


           

            “Non so più come dirtelo”, fa lui mentre si sposta lentamente nella stanza, come riflettendo profondamente su ciò che è meglio fare o anche solamente dire in una serata noiosa come questa. “Senti”, fa la moglie restando seduta ad osservare le immagini che continua a trasmettere il suo televisore con l’indicatore dell’audio del tutto azzerato. “Quest’attesa è snervante anche per me; non credo proprio accapigliandosi tra noi si possa risolvere qualcosa”. Fuori dalle finestre, lungo la strada bagnata di pioggia, sembra adesso non ci sia rimasto proprio nessuno, se non un uomo con una divisa scura che resta fermo come a pattugliare l’incrocio poco lontano, in fondo alla strada principale. “A me non interessa se tu non vorrai muoverti da qui: io più tardi farò una tranquilla passeggiata con l’ombrello, almeno fino dalle parti della piazza ai caduti, naturalmente passando per le strade minori e meno frequentate”, fa lui con un tono quasi di sfida. “Va bene”, fa lei, con i modi di chi ragionevolmente vuol porre termine a qualsiasi discussione. “Ed allora verrò con te, se è proprio questo quello che desideri”. Poi lui si versa qualcosa da bere, prendendo una bottiglia di liquore e un bicchierino da dentro il mobile scuro impreziosito da  quattro piccole vetrine.
"Io comunque non ho fame", dice lei adesso con tono neutrale. "Però se vuoi posso prepararti qualcosa, tutto quello che ti va, visto che abbiamo ancora molte cose in frigorifero". Lui sorride, butta giù in un sorso il contenuto del suo bicchierino, poi dice soltanto: "non importa, più tardi mi farò semplicemente dei crostini col formaggio". Al piano superiore si sente debolmente qualcuno che si muove sopra delle scarpe con i tacchi, come se ci fosse bisogno di addobbarsi chissà in quale maniera per rimanersene semplicemente in casa. “La nostra vicina esce”, fa lui con un vago modo sarcastico. Lei si gira, si sente quasi punta sul vivo, ma conserva il suo tono tranquillo: “cambiarsi per la cena può anche essere una maniera di interpretare questi tempi”, gli fa con voce bassa. Lui sorride, gira per la stanza, poi va a sedersi vicino alla porta-finestra adesso chiusa che immette sopra la terrazza. “Magari aspetta qualcuno”, dice alla fine.
Trascorre appena un attimo, forse due minuti, ed ecco che si sente suonare alla porta, un breve squillo di chi potrebbe pensare di essere atteso, o che comunque non è certo un estraneo in quella abitazione. Va lei ad aprire, e con un gran saluto cortese immette subito nella casa la vicina del piano superiore. “Scusate”, dice quest’ultima; “ma devo uscire, e non so se è meglio avventurarmi fuori con la macchina, oppure se sia il caso di andarmene direttamente a piedi”. Interviene lui senza indugiare: “con la macchina, cara signorina, la fermerebbero immediatamente; la cosa migliore è prendere a piedi lungo le vie meno frequentate a quest’ora, e comunque tenere a mente una buona scusa nel caso qualcuno le chiedesse dove vada”. “Certo”, fa la signorina non rivolgendosi però direttamente a lui, ma guardando adesso sua moglie. “Anche io pensavo la medesima cosa, tanto più che non devo andare lontano, in dieci minuti o poco più me la posso cavare”. Adesso è la moglie però che prende l’iniziativa, e dopo uno sguardo rapido verso suo marito, dice subito: “potresti accompagnarla; tanto avevi anche tu intenzione di farti quattro passi a piedi, così io evito di uscire, e tutto si sistema in una maniera molto più sbrigativa”.  
Lui appare come leggermente imbarazzato, ma non trova nulla per contraddire la riflessione della moglie, così attende un attimo in silenzio, poi dice: “va bene, allora vado a prepararmi”, ed esce dalla stanza. “Sono momenti complicati”, dice adesso la moglie, “in ogni caso certe volte darsi una mano non è poi così difficile”. La signorina le sorride, osserva per un attimo qualcosa nella sua borsetta, poi dice soltanto: “Non si preoccupi, non ci impiegheremo molto; si tratta soltanto di una cosa che avevo promesso di consegnare ad una amica, una persona che non abita lontano; tra non molto le riporterò il marito sano e salvo”.

Bruno Magnolfi

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