martedì 5 settembre 2017

Conflitto d'età.

          

Credo non ci sia nulla dietro questo tuo pensiero, dice il papà di Roi; nulla da comprendere se non il fatto stesso che probabilmente secondo il tuo ragionamento noi tutti siamo ormai addirittura privi di una vera volontà, e che non riusciamo neanche più ad esprimere i nostri sentimenti. La mamma osserva la tavola, Roi resta in silenzio, senza capacità di replicare, anche se comprende che forse suo padre sta semplicemente cercando di aiutarlo. Lui vorrebbe chiudere alla svelta quella conversazione, magari andarsene in camera sua e poi rimanere lì, anche senza fare niente, ma non può.
Ci sono delle volte che da persona taciturna e silenziosa come in genere si mostra, suo padre improvvisamente si fa pedante, analizza le cose nel dettaglio e con voce monotona e incalzante insiste nello stabilire catene di elementi che sembra alla fine risultino vere solamente a lui, e siccome dalla sua bocca esce in questi casi un fiume in piena di parole, è del tutto impossibile interromperlo o peggio ancora opporsi a quanto riesce ad affermare.
Certe volte la mamma cerca di disorientarlo con delle sciocchezze messe lì apposta per rompere i suoi schemi e forse in qualche modo provare a dargli il senso della misura, ma nonostante il suo impegno spesso è difficile trovare un vero limite ai suoi ragionamenti. Non si può seriamente mostrarsi convinti che i fatti che ci accadono ogni giorno siano legati più dal caso che da interpretazioni precise della realtà, prosegue guardando verso Roi con convinzione. Il nostro futuro è legato esattamente a ciò che siamo oggi, e niente accadrà più avanti che non si sia costruito con le nostre mani.
Poi inaspettatamente il padre di Roi resta in silenzio per un tempo indefinito, osserva qualcosa davanti a sé con espressione insolita, beve un sorso d’acqua dal suo bicchiere, ed infine reclina lentamente la testa sopra il tavolo, come fosse preda di un mancamento. Ma immediatamente si rialza, guarda sua moglie che aveva detto subito qualcosa avvicinandosi a lui con preoccupazione, e spiega anche con un gesto della mano che sta andando tutto bene, e deve solo andare in bagno un attimo, a gettarsi un po’ d’acqua fresca sulla faccia. Torna poco dopo difatti, ma non riprende il filo del discorso, ed osserva Roi distrattamente, concedendogli di andarsene pure a rinchiudersi nella sua cameretta.
La moglie gli accarezza la faccia appena lui torna a sedersi, gli chiede se vada davvero tutto bene, se ha bisogno di qualcosa, e poi con senso di rimprovero se non sia il caso di evitare qualche volta certi argomenti così spossanti e intensi che lui tende ad affrontare sempre senza mai tirarsi indietro. Roi resta un attimo sulla porta ad osservarlo, preoccupato per ciò che ha visto ma contento per la fine anticipata di tutti quei discorsi. Fermo in silenzio osserva soltanto i suoi genitori che adesso non lo guardano, e immagina il loro futuro con gli acciacchi dell’età, le malattie, la perdita della memoria e tutto il resto, ed improvvisamente prova come un moto di triste tenerezza.
Mi dispiace, dice all’improvviso senza riferirsi a niente ed a nessuno in particolare; ma rifletterò a fondo sugli argomenti che ho ascoltato, e forse troverò la forza per affrontare quanto mi attende con l’energia che secondo voi ci vuole. Ciò che rimane vero è che non cambierò per questo le mie convinzioni, e in ogni caso proverò ad essere migliore proprio per mostrare a me stesso quanto valeva la pena tenere duro, ed evitare così di darla vinta a certi discorsi che fin da subito non mi avevano convinto.


Bruno Magnolfi

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