mercoledì 24 ottobre 2018

Festa a sorpresa.




La serata è sempre più frizzante al sabato sera, rispetto agli altri giorni, ed i ragazzi attorno al bar Soldini stanno sempre in movimento, mostrandosi costantemente sul punto di andarsene in gruppo da qualche altra parte, anche se poi in turni di due o tre si infilano semplicemente dentro al locale di fronte per prendersi un’altra bottiglia di birra, e poi rimanersene lì davanti, a bere con brevi e rade sorsate, oltre naturalmente a scherzare, e a perdere ancora del tempo. Renato è tra loro, parla con gli altri, si guarda intorno; nel pomeriggio è passato davanti alla merceria dove Clara lavora, ma lei in quel momento era impegnata a spiegare chissà cosa a certe clienti, ed anche se probabilmente lo ha visto fuori dai vetri del suo negozio, non ha potuto interrompere le sue occupazioni, neppure per lanciargli un frettoloso saluto. Adesso lui sta lì in mezzo agli altri, e per un po’ ha anche sperato che lei si facesse vedere, almeno per dieci minuti, magari per dirgli qualcosa, per rendergli il saluto di prima, ma non è stato così, ed adesso ne è un po’ dispiaciuto.
Poi arriva Tommaso invece, con la sua aria sempre svagata, come uno che sembra starsene in giro per un puro caso, senza mostrare quell’interesse specifico per essere proprio in quel posto, lasciando immaginare ai presenti di essere almeno con la mente in qualche altro luogo. C’è un altrove dentro ai suoi occhi, ed ogni espressione, così come i gesti, sono senza alcun dubbio quelli di una persona curiosa, uno che cerca costantemente qualcosa che forse altri che guardano tutto ciò che hanno attorno non sanno neppure vedere. Saluta i ragazzi, restando comunque in disparte, ascolta un momento quello che gli altri stanno dicendo, sorride, infine dice con voce bassa che c'è una piccola festa privata da qualche parte in paese. Qualcuno si mostra vagamente interessato, nessuno dice di saperne qualcosa, ma lui spiega che probabilmente non ci andrà, lo dice chiaro con due sole parole, nonostante sia stato invitato. Speravo di incontrare qui quella ragazza dell’altra sera, aggiunge quasi con indifferenza, e Renato all’improvviso si sente punto sul vivo.
Perché, c'è forse qualcosa tra voi, dice qualcuno senza interesse. No, fa lui sorridendo, però mi faceva piacere incontrarla. Bisogna anche vedere se a lei faccia ugualmente piacere incontrarti, fa Renato con atteggiamento di sfida. Certo, fa lui con calma, è proprio questo che volevo chiederle. Gli altri guardano i due e qualcuno sorride: mi piace quella ragazza, aggiunge Tommaso come parlando tra sé, indifferente a quello che ha appena detto Renato, o forse proprio per mostrargli con molta chiarezza i suoi intendimenti. Renato sbuffa, si gira per guardare da un’altra parte, in attesa forse della prossima mossa. Poi gli viene a mente qualcosa: io vado a cercarla, dice, avviandosi verso la sua motocicletta appoggiata al bordo di quella piazza.
Tommaso si siede sulla panchina, l’altro sferraglia via con il motore già su di giri, nessuno tra tutti i ragazzi trova niente da dire, ma dopo soltanto qualche minuto arriva proprio Clara, stretta dentro un giaccone che la mostra quasi piccola e quasi indifesa, come fosse ancora una ragazzina. Va verso Tommaso, gli sorride, lui le chiede se le vada di andare alla festa. Va bene, risponde lei, andiamo pure.


Bruno Magnolfi


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