domenica 29 dicembre 2019

Vuoto.


        

            Ridono, quando sono insieme. Gli altri per esempio hanno sempre un'immancabile birra con cui gingillarsi, ma loro due no, a loro sembra che basti poter stare all'aria aperta e scambiare le riflessioni più sconclusionate che riescono a tirar fuori quando si ritrovano. Li guardano ogni tanto, ma in fondo tutti nel gruppo si sonno abituati al loro comportamento: inizialmente sembrava ironia quella che mettevano assieme con i loro modi, poi tutti quanti si sono lasciati convincere che loro due sono proprio fatti così, differenti dagli altri, vicini ai ragazzi certe volte, ma in tutte le altre occasioni lontanissimi da tutti. Qualcuno non comprende neppure il perché si facciano vedere quasi ogni giorno al loro solito posto di ritrovo, anche se spesso arrivano insieme, come qualche altra volta se ne vanno via insieme. Ma poi all’improvviso uno dei due non si è più fatto vedere. L’altro si, ma restando sempre ai margini della comitiva.
            Difficile stabilire che cosa sia potuto accadere, anche perché a nessuno sembra interessare anche soltanto parlarne. Perché questo è il comportamento ufficiale di fondo: ognuno è padrone di sé, si va e si torna a proprio piacere, nessuna spiegazione, si respira la libertà a pieni polmoni, anche quella di non suscitare alcuna curiosità. Si sorseggia la birra e poi basta. Lui dice che stasera è passato da qui perché non sapeva che fare. Poi ride, come per aver detto qualcosa di divertente, e gli altri lo guardano un attimo, e buttano giù un sorso, senza trovare commenti da fare. Soltanto uno su due: in fondo va bene, visto che quell’uno soltanto riempie un piccolo vuoto, lo stesso che fino a poco fa riempivano in due. Non ha alcuna importanza cosa possa essere accaduto, se nessuno ne parla, lo chiede, se nessuno ne ha qualcosa da dire, vuol dire che va bene così, le variazioni vanno presto ricucite, ridotte in fretta alla normalità.
            In seguito anche lui non si fa più vedere, ma tutti se lo aspettavano, non c’è niente di strano, doveva succedere: spesso è solo questione di tempo, poi le cose assumono poco per volta il comportamento che era stato già immaginato, e così non c’è proprio niente da aggiungere, era quasi previsto, non c’è da meravigliarsi di niente. Infine ritornano, tutt’e due, e ridono come niente fosse successo anche se nessuno dei ragazzi ha voglia di chiedere loro qualcosa. Ci saranno stati dei buoni motivi, sicuramente, o forse era semplicemente un momento in cui le cose non potevano andare altrimenti, proprio così, senza mettersi minimamente di mezzo a preoccuparsi di un qualsiasi comportamento. Invece loro due adesso parlano, magari ridendo, proprio come sempre, ma in questo momento sembra abbiano voglia di dire le cose.
            “Siamo contenti di venir qui”, dice uno dei due; “anche se non c’è molto da fare, oltre a sentirsi insieme, poi ridere, guardare qualcuno che si beve una birra, o che guarda per terra. Non è molto, però va bene anche così, perché non ci devono essere dei veri motivi per sentirsi compresi, è già sufficiente stare seduti sulle sedie all’aperto di questa casa del popolo, e ascoltare qualcuno che dice una cosa, poi un altro magari che gli risponde, gli altri che restano perennemente in silenzio, e tutti che non si aspettano niente da questa serata, o da un’altra, o anche da tutte quelle altre che verranno in futuro. Va bene così, perché nient’altro è importante.

            Bruno Magnolfi

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