martedì 13 maggio 2025

Piena serenità.


            <<Abbiamo dovuto farlo ricoverare in una clinica adeguata>>, dice il padre di Renato al telefono cercando di informare Sergio su quanto è accaduto negli ultimi giorni a suo figlio. <<La sua profonda depressione ormai, a detta proprio dei medici esperti, sembra possa essere curata soltanto con dei farmaci specifici e delle attenzioni particolari ad ogni dettaglio della sua giornata, soprattutto creandogli attorno un clima che non gli sia mai ostile, organizzando quindi nel proseguo anche le persone che si troverà a frequentare. Per questo motivo, nel momento in cui sarà dimesso dall’ospedale, cosa che avverrà non prima di qualche settimana, io e mia moglie abbiamo pensato fosse meglio farlo tornare almeno momentaneamente nella sua casa di famiglia, insomma con noi, dove potrà trovare tutte quelle accortezze e quelle cure di cui nostro figlio avrà necessità>>. Sergio in silenzio annuisce, riflette su quanto va ascoltando, poi risponde più espressamente che trova quelle misure sicuramente necessarie per Renato, e che in considerazione di tutto quanto lui si troverà costretto, se le cose come sembra andranno per le lunghe, ad affittare ad altra persona quella stanza fino adesso destinata al loro figlio. <<Ma certo>>, dice subito il padre che non ha mai visto di buon occhio quella scelta di coabitazione. <<Lei si senta libero sin da adesso di trovare altre soluzioni. Dopo quel momento, tra non meno di qualche mese, comunque, e nel caso tutto tornasse alla piena normalità, io e mia moglie la informeremo senz’altro>>. Poi si salutano e riagganciano.

            Sergio adesso si sente come svuotato. In fondo Renato per tutto il tempo che ha abitato insieme a lui si è dimostrato sempre disponibile ad occuparsi della casa, delle faccende domestiche, della cucina, e tutto ciò ha sicuramente alleggerito e di parecchio i propri personali impicci quotidiani. Poi però riflette sul momento attuale di Renato, e gli dispiace che sia caduto improvvisamente dentro a questa assurda spirale depressiva, anche se non ricorda alcun suo comportamento particolarmente differente dal solito negli ultimi tempi, se si eccettua il crollo finale improvviso. Riflettendoci meglio gli pare che tutto possa essere facilmente collegato alla chiusura del rapporto con quella Monica, anche se quando Renato gli aveva parlato di questo fatto, non si era mostrato particolarmente abbattuto; dispiaciuto si, considerato che lui indubbiamente credeva molto nella possibilità di crearsi addirittura una famiglia con lei, anche se adesso Sergio si trova a ricordare che già dalle prime volte che loro due avevano iniziato a frequentarsi erano subito sorti tra loro dei problemi comunicativi e di relazione. Certo, in seguito, quando lei gli aveva confessato di essere uscita con un’altra persona che le piaceva, e di essere addirittura rimasta incinta di quella, il colpo doveva essere stato piuttosto forte per lui, anche se a quel punto Renato aveva già considerata assolutamente chiusa e sigillata la propria avventura con la sua ex-collega di lavoro.

            Sarebbe stato difficile per chiunque, comunque, dare dei consigli di comportamento al Nesti, anche se qualche volta Sergio aveva provato con sincerità a spiegargli quale sarebbe stato a suo personale parere l’atteggiamento migliore da adottare con una donna come quella Monica, nonostante non abbia mai avuto alcun riscontro sul fatto che lui abbia davvero messo in pratica qualcuno dei suoi suggerimenti, mostrando sempre, al contrario, di andare avanti con la sua abituale condotta. Quella era una storia che non avrebbe mai avuto un futuro, si vedeva benissimo, riflette Sergio; troppi diversi i caratteri dei due, troppo distanti i loro punti vista, troppo differenti le prospettive di vita per ognuno. In ogni caso, il fatto di aver dato un taglio netto a quella loro pseudo-amicizia, tramite l’evenienza da parte di lei di aspettare un bambino da un altro, ad un certo punto non aveva dato in assoluto a Renato alcuna possibilità per recuperare almeno qualcosa di quella loro breve relazione. Niente di strano, pensa adesso Sergio: fin dall’inizio c’erano già i presupposti per un epilogo del genere; Renato non poteva mostrarsi troppo sorpreso, e neppure era suo preciso appannaggio decidere che era venuta a mancare un’intesa che lui tanto desiderava. Quell’intesa, di fatto, non c’era mai stata, era evidente, forse soltanto lui non era stato capace di rendersene conto.

            Dopo cose del genere l’unica maniera per superare bene la situazione è quella di voltare una volta per tutte quella pagina triste ed iniziare ad occuparsi di tutt’altre faccende, anche se quel Renato Nesti, per certi versi troppo spalleggiato e sostenuto dai suoi genitori, non è certo il tipo di persona che riesce facilmente a cambiare con rapidità i propri atteggiamenti. Sergio prosegue a camminare avanti e indietro nel suo appartamento, cercando qualche soluzione: a questo punto vorrebbe soltanto conoscere quali saranno le decisioni di Monica una volta portata a termine la sua gravidanza, e quali le sue scelte, anche in funzione del fatto di chiudere al meglio il passato alle proprie spalle, ed affrontare così la nascita del suo bambino in piena serenità.

 

            Bruno Magnolfi

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