<<Abbiamo
dovuto farlo ricoverare in una clinica adeguata>>, dice il padre di
Renato al telefono cercando di informare Sergio su quanto è accaduto negli
ultimi giorni a suo figlio. <<La sua profonda depressione ormai, a detta
proprio dei medici esperti, sembra possa essere curata soltanto con dei farmaci
specifici e delle attenzioni particolari ad ogni dettaglio della sua giornata,
soprattutto creandogli attorno un clima che non gli sia mai ostile, organizzando
quindi nel proseguo anche le persone che si troverà a frequentare. Per questo
motivo, nel momento in cui sarà dimesso dall’ospedale, cosa che avverrà non
prima di qualche settimana, io e mia moglie abbiamo pensato fosse meglio farlo
tornare almeno momentaneamente nella sua casa di famiglia, insomma con noi,
dove potrà trovare tutte quelle accortezze e quelle cure di cui nostro figlio
avrà necessità>>. Sergio in silenzio annuisce, riflette su quanto va
ascoltando, poi risponde più espressamente che trova quelle misure sicuramente
necessarie per Renato, e che in considerazione di tutto quanto lui si troverà
costretto, se le cose come sembra andranno per le lunghe, ad affittare ad altra
persona quella stanza fino adesso destinata al loro figlio. <<Ma
certo>>, dice subito il padre che non ha mai visto di buon occhio quella
scelta di coabitazione. <<Lei si senta libero sin da adesso di trovare
altre soluzioni. Dopo quel momento, tra non meno di qualche mese, comunque, e
nel caso tutto tornasse alla piena normalità, io e mia moglie la informeremo
senz’altro>>. Poi si salutano e riagganciano.
Sergio
adesso si sente come svuotato. In fondo Renato per tutto il tempo che ha
abitato insieme a lui si è dimostrato sempre disponibile ad occuparsi della
casa, delle faccende domestiche, della cucina, e tutto ciò ha sicuramente
alleggerito e di parecchio i propri personali impicci quotidiani. Poi però
riflette sul momento attuale di Renato, e gli dispiace che sia caduto
improvvisamente dentro a questa assurda spirale depressiva, anche se non
ricorda alcun suo comportamento particolarmente differente dal solito negli
ultimi tempi, se si eccettua il crollo finale improvviso. Riflettendoci meglio
gli pare che tutto possa essere facilmente collegato alla chiusura del rapporto
con quella Monica, anche se quando Renato gli aveva parlato di questo fatto,
non si era mostrato particolarmente abbattuto; dispiaciuto si, considerato che
lui indubbiamente credeva molto nella possibilità di crearsi addirittura una
famiglia con lei, anche se adesso Sergio si trova a ricordare che già dalle
prime volte che loro due avevano iniziato a frequentarsi erano subito sorti tra
loro dei problemi comunicativi e di relazione. Certo, in seguito, quando lei
gli aveva confessato di essere uscita con un’altra persona che le piaceva, e di
essere addirittura rimasta incinta di quella, il colpo doveva essere stato
piuttosto forte per lui, anche se a quel punto Renato aveva già considerata
assolutamente chiusa e sigillata la propria avventura con la sua ex-collega di
lavoro.
Sarebbe
stato difficile per chiunque, comunque, dare dei consigli di comportamento al
Nesti, anche se qualche volta Sergio aveva provato con sincerità a spiegargli
quale sarebbe stato a suo personale parere l’atteggiamento migliore da adottare
con una donna come quella Monica, nonostante non abbia mai avuto alcun
riscontro sul fatto che lui abbia davvero messo in pratica qualcuno dei suoi
suggerimenti, mostrando sempre, al contrario, di andare avanti con la sua
abituale condotta. Quella era una storia che non avrebbe mai avuto un futuro,
si vedeva benissimo, riflette Sergio; troppi diversi i caratteri dei due,
troppo distanti i loro punti vista, troppo differenti le prospettive di vita per
ognuno. In ogni caso, il fatto di aver dato un taglio netto a quella loro
pseudo-amicizia, tramite l’evenienza da parte di lei di aspettare un bambino da
un altro, ad un certo punto non aveva dato in assoluto a Renato alcuna possibilità
per recuperare almeno qualcosa di quella loro breve relazione. Niente di
strano, pensa adesso Sergio: fin dall’inizio c’erano già i presupposti per un
epilogo del genere; Renato non poteva mostrarsi troppo sorpreso, e neppure era
suo preciso appannaggio decidere che era venuta a mancare un’intesa che lui
tanto desiderava. Quell’intesa, di fatto, non c’era mai stata, era evidente,
forse soltanto lui non era stato capace di rendersene conto.
Dopo cose
del genere l’unica maniera per superare bene la situazione è quella di voltare
una volta per tutte quella pagina triste ed iniziare ad occuparsi di tutt’altre
faccende, anche se quel Renato Nesti, per certi versi troppo spalleggiato e
sostenuto dai suoi genitori, non è certo il tipo di persona che riesce
facilmente a cambiare con rapidità i propri atteggiamenti. Sergio prosegue a
camminare avanti e indietro nel suo appartamento, cercando qualche soluzione: a
questo punto vorrebbe soltanto conoscere quali saranno le decisioni di Monica
una volta portata a termine la sua gravidanza, e quali le sue scelte, anche in
funzione del fatto di chiudere al meglio il passato alle proprie spalle, ed
affrontare così la nascita del suo bambino in piena serenità.
Bruno
Magnolfi
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