<<Buongiorno.
Come va?>>, le chiede il proprietario del negozio di generi alimentari in
un momento in cui non ci sono altri clienti dentro all’esercizio oltre la madre
di Renato che adesso gli sta proprio di fronte. Si conoscono fin dai tempi in
cui suo figlio era un ragazzetto coi calzoni corti, e per questo motivo spesso
si soffermano a parlare di qualche piccolo problema, anche se naturalmente in
modo frettoloso e un po’ superficiale. <<Siamo un po’ preoccupati per
nostro figlio>>, risponde lei mentre si fa servire una bella fetta di
formaggio e mezzo chilo di pane casalingo. <<Ultimamente appare nervoso,
instabile, e quando passa da noi è sempre più difficile fargli spiegare quali
siano i problemi che lo angustiano. Io e mio marito desideriamo tanto che si
sistemi e che componga una propria famiglia, ma questa donna che frequenta
ultimamente sembra proprio gli fornisca più problemi che soluzioni>>. Il
bottegaio annuisce, vorrebbe dire che da dietro al suo bancone ne sente ogni
giorno dire tante tra matrimoni che si rompono e rapporti che non riescono mai ad
andare avanti, ma resta in silenzio nell’attesa che la signora Nesti magari le
dica di più su quel figlio che lui conosce da sempre e su cui ha un’opinione
non troppo positiva. <<Pensi, che è proprio una collega di lavoro di
Renato, e adesso all’improvviso ha deciso di lasciare il suo posto da impiegata
comunale, come se oggi ci si potesse permettere di comportarsi così. Sembra che
lei abbia delle rendite, e quindi la possibilità anche di vivere senza
lavorare, ma di questi tempi appare strana una persona che si comporta in
questo modo, lei non trova?>>.
<<Ma
certo>>, fa subito lui mentre incarta dell’affettato che lei gli ha
chiesto appena un attimo prima. <<Un posto di lavoro è quanto di maggiormente
necessario per tutti quanti, e poi una persona che smette di andare in ufficio
che cosa fa adesso per tutta la giornata, e poi per quale motivo è giunta a
questa radicale soluzione, forse perché non andava d’accordo con i colleghi,
oppure per interessarsi di altre cose; ma non si è riusciti a sapere qualcosa di
più a questo proposito?>>. La donna prende la busta che il negoziante le
sta passando sopra al bancone, poi si sofferma un attimo, e dice sottovoce:
<<È proprio questo il punto: non si capisce per niente quale sia il
motivo scatenante che l’ha portata a questo passo>>. I due si guardano un
momento negli occhi mentre la signora Nesti conta i soldi che l’altro le chiede.
<<Oggigiorno non ci si deve stupire più di niente>>, dice lui a
chiusura di quell’argomento, visto che nel negozio sta entrando un nuovo cliente. Poi si salutano e lei esce.
Quando la
signora Nesti rientra in casa, suo marito si fa trovare intento a sistemare i
cavi dell’antenna del televisore, perché da qualche tempo la sintonia di alcuni
canali non è più perfetta, così si scambiano un saluto e lei entra in cucina
per riporre gli acquisti dentro al frigo. <<Ha telefonato Renato>>,
dice lui dopo aver lasciato trascorrere qualche momento. <<Ha detto che
domenica prossima probabilmente non verrà a pranzo da noi, perché deve
sistemare qualcosa che al telefono non mi ha voluto spiegare>>. La
signora Nesti si affaccia all’uscio con ancora un cesto di insalata in una mano:
<<Ma almeno ti ha detto se sta bene, se ci sono delle novità, se ci farà
una visita magari il giorno dopo, oppure quello dopo ancora?>>. Suo
marito interrompe il suo daffare, alza gli occhi un attimo, poi dice:
<<Non mi ha spiegato niente, ti ripeto, ed io non sono stato capace di trattenerlo
per farmi dire qualcosa in più. Pareva nervoso, agitato, ma sono sicuro che il
motivo di tutto questo trambusto è ancora quella donna che lo sta trascinando
verso chissà quali percorsi>>.
Poi c’è una
pausa in cui i due coniugi sembrano non aver nient’altro da confidarsi, e che
tutto il tempo possibile in questo frangente possa essere lasciato esclusivamente
alla riflessione individuale di ognuno dei due. <<Adesso gli
telefono>>, fa lei tornando un momento sulla porta. <<A me non può
rispondermi in modo troppo evanescente, senza spiegarmi esattamente le ragioni
che lo stanno portando ad essere in questo modo insopportabile>>. Il
marito non obietta nulla, la Nesti prende il telefono, compone il numero, e con
l’espressione decisa e seria attende che suo figlio le risponda. In ufficio,
dopo parecchi squilli, qualcuno alza la cornetta, si fa dire chi sia e cosa
desideri, poi spiega di essere uno dei colleghi di Renato, e che lui in questo
momento non c’è nella loro stanza; <<dev’essere forse andato dal
capufficio per qualcosa di urgente. Quando torna lo avverto senz’altro>>,
spiega quello in fretta, mentre sua madre immagina già che lui invece stia lì, accanto
all’altro, e avendo visto il numero chiamante non ha trovato di meglio che
negarsi all’apparecchio, prendere tempo, neutralizzare ogni possibile domanda.
La donna è incredula, forse vorrebbe addirittura piangere, anche se sa perfettamente
che adesso non sarebbe di nessuna utilità.
Bruno
Magnolfi
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