giovedì 20 marzo 2025

Incredulità.


            <<Buongiorno. Come va?>>, le chiede il proprietario del negozio di generi alimentari in un momento in cui non ci sono altri clienti dentro all’esercizio oltre la madre di Renato che adesso gli sta proprio di fronte. Si conoscono fin dai tempi in cui suo figlio era un ragazzetto coi calzoni corti, e per questo motivo spesso si soffermano a parlare di qualche piccolo problema, anche se naturalmente in modo frettoloso e un po’ superficiale. <<Siamo un po’ preoccupati per nostro figlio>>, risponde lei mentre si fa servire una bella fetta di formaggio e mezzo chilo di pane casalingo. <<Ultimamente appare nervoso, instabile, e quando passa da noi è sempre più difficile fargli spiegare quali siano i problemi che lo angustiano. Io e mio marito desideriamo tanto che si sistemi e che componga una propria famiglia, ma questa donna che frequenta ultimamente sembra proprio gli fornisca più problemi che soluzioni>>. Il bottegaio annuisce, vorrebbe dire che da dietro al suo bancone ne sente ogni giorno dire tante tra matrimoni che si rompono e rapporti che non riescono mai ad andare avanti, ma resta in silenzio nell’attesa che la signora Nesti magari le dica di più su quel figlio che lui conosce da sempre e su cui ha un’opinione non troppo positiva. <<Pensi, che è proprio una collega di lavoro di Renato, e adesso all’improvviso ha deciso di lasciare il suo posto da impiegata comunale, come se oggi ci si potesse permettere di comportarsi così. Sembra che lei abbia delle rendite, e quindi la possibilità anche di vivere senza lavorare, ma di questi tempi appare strana una persona che si comporta in questo modo, lei non trova?>>.

            <<Ma certo>>, fa subito lui mentre incarta dell’affettato che lei gli ha chiesto appena un attimo prima. <<Un posto di lavoro è quanto di maggiormente necessario per tutti quanti, e poi una persona che smette di andare in ufficio che cosa fa adesso per tutta la giornata, e poi per quale motivo è giunta a questa radicale soluzione, forse perché non andava d’accordo con i colleghi, oppure per interessarsi di altre cose; ma non si è riusciti a sapere qualcosa di più a questo proposito?>>. La donna prende la busta che il negoziante le sta passando sopra al bancone, poi si sofferma un attimo, e dice sottovoce: <<È proprio questo il punto: non si capisce per niente quale sia il motivo scatenante che l’ha portata a questo passo>>. I due si guardano un momento negli occhi mentre la signora Nesti conta i soldi che l’altro le chiede. <<Oggigiorno non ci si deve stupire più di niente>>, dice lui a chiusura di quell’argomento, visto che nel negozio sta entrando un  nuovo cliente. Poi si salutano e lei esce.     

            Quando la signora Nesti rientra in casa, suo marito si fa trovare intento a sistemare i cavi dell’antenna del televisore, perché da qualche tempo la sintonia di alcuni canali non è più perfetta, così si scambiano un saluto e lei entra in cucina per riporre gli acquisti dentro al frigo. <<Ha telefonato Renato>>, dice lui dopo aver lasciato trascorrere qualche momento. <<Ha detto che domenica prossima probabilmente non verrà a pranzo da noi, perché deve sistemare qualcosa che al telefono non mi ha voluto spiegare>>. La signora Nesti si affaccia all’uscio con ancora un cesto di insalata in una mano: <<Ma almeno ti ha detto se sta bene, se ci sono delle novità, se ci farà una visita magari il giorno dopo, oppure quello dopo ancora?>>. Suo marito interrompe il suo daffare, alza gli occhi un attimo, poi dice: <<Non mi ha spiegato niente, ti ripeto, ed io non sono stato capace di trattenerlo per farmi dire qualcosa in più. Pareva nervoso, agitato, ma sono sicuro che il motivo di tutto questo trambusto è ancora quella donna che lo sta trascinando verso chissà quali percorsi>>.

            Poi c’è una pausa in cui i due coniugi sembrano non aver nient’altro da confidarsi, e che tutto il tempo possibile in questo frangente possa essere lasciato esclusivamente alla riflessione individuale di ognuno dei due. <<Adesso gli telefono>>, fa lei tornando un momento sulla porta. <<A me non può rispondermi in modo troppo evanescente, senza spiegarmi esattamente le ragioni che lo stanno portando ad essere in questo modo insopportabile>>. Il marito non obietta nulla, la Nesti prende il telefono, compone il numero, e con l’espressione decisa e seria attende che suo figlio le risponda. In ufficio, dopo parecchi squilli, qualcuno alza la cornetta, si fa dire chi sia e cosa desideri, poi spiega di essere uno dei colleghi di Renato, e che lui in questo momento non c’è nella loro stanza; <<dev’essere forse andato dal capufficio per qualcosa di urgente. Quando torna lo avverto senz’altro>>, spiega quello in fretta, mentre sua madre immagina già che lui invece stia lì, accanto all’altro, e avendo visto il numero chiamante non ha trovato di meglio che negarsi all’apparecchio, prendere tempo, neutralizzare ogni possibile domanda. La donna è incredula, forse vorrebbe addirittura piangere, anche se sa perfettamente che adesso non sarebbe di nessuna utilità.      

 

            Bruno Magnolfi

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