<<Tu
non ti rendi mai conto di come stiano davvero le cose>>, dice Carletti a
sua moglie per rispondere in qualche modo alle sue richieste di spiegazione,
cercando comunque di conservare il più possibile la calma. <<Credi di
essere sveglia, ma sei sempre l’ultima a comprendere la realtà dei fatti. Lo
studio sta andando male da quasi un anno, e poco per volta i clienti, non so
come, si sono passati la voce, e quindi si sono rivolti ad altri
commercialisti, tanto che per un semplice effetto domino ci siamo ritrovati io
e te con una manciata di affezionati che oramai ci lasciano compilare giusto le
dichiarazioni dei redditi per l’agenzia delle entrate, e poco più>>.
Caterina inizialmente avrebbe voluto alzare la voce, ma si è subito resa conto
che non avrebbe avuto alcun significato comportarsi così con suo marito. In
fondo lui ha sempre tenuto molto al suo lavoro, e se il giro d’affari dello
studio si è ridotto drasticamente, così come lei viene effettivamente a sapere
solo adesso, svolgendo una mansione marginale e non essendosi mai interessata
dei conti e delle fatture, non è certo una colpa di suo marito. <<Ho
cercato di sistemare le cose al meglio possibile>>, prosegue lui;
<<di fatto ho cercato di fare in modo che tu non ti accorgessi di niente
per quanto ho potuto, anche perché speravo che da un giorno all’altro gli
affari si rimettessero in sesto, ma così non è stato, purtroppo. E adesso le
banche purtroppo ci chiudono i conti, ed ecco il risultato finale>>.
<<Ma
con un prestito forse riusciremo a rilanciare l’attività>>, dice Caterina
senza credere neanche lei stessa a ciò che afferma. Il marito la guarda, scuote
la testa, prende aria con un sospiro prolungato, poi spiega sottovoce che
nessuno fornirà mai alcun soldo, esclusi gli strozzini, naturalmente.
<<Dobbiamo abbassare le tariffe>>, riprende poi a dire, <<e
cercare di allargare il giro dei professionisti che potrebbero affidarsi a noi,
magari andando anche a visitarli uno per uno per prendere contatti e mettere la
faccia in ciò che desideriamo portare avanti. Forse potrebbe essere utile fare
una campagna pubblicitaria dei nostri servizi. Stringere la cinghia delle
spese, comunque, è ciò che più di ogni altra cosa ci permetterà di restare a
galla>>. Lei allora si siede, prende in mano un vecchio numero di una
rivista che sfoglia volentieri qualche volta, come per cambiare l’argomento dei
suoi pensieri, ed infine si alza, va nella cucina, inizia a preoccuparsi su
qualcosa da mettere al fuoco per la cena. Lui attende qualche minuto, poi la
raggiunge, le va accanto con dolcezza: <<Mi dispiace>>, le dice
come vinto dai fatti, senza trovare altro da dire. Lei gli sorride:
<<Supereremo questo momento>>, gli risponde, poi inizia a
sminuzzare qualcosa da mettere in pentola. Suona il telefono, lui va a
rispondere, poi torna dalla moglie con l’apparecchio ancora in mano: <<È
Monica>>, dice sottovoce, e poi le passa il telefono.
<<Ciao>>,
fa l’amica; <<sono diversi giorni che non ti fai più sentire, va tutto
bene?>>. Caterina prende un attimo di tempo, risponde sottotono e
lentamente che lo studio ha qualche difficoltà economica in questo periodo, poi
le viene in mente di fare la sfacciata e provare una strada a cui non aveva
pensato fino a quel momento. <<Senti Monica>>, le dice
riacquistando il suo modo brillante; <<Tu non potresti farci un prestito?
Non di una grossa cifra, si tratta di un aiuto solo per pubblicizzare la nostra
attività e trovare qualche nuovo cliente, tutto qua. In ogni caso potremmo
renderti tutto quanto nel giro di due o tre mesi, al massimo sei, perché si
tratta soltanto di riuscire a superare questo frangente negativo, in seguito
siamo convinti che le cose riprenderanno il proprio corso normale>>. Suo marito,
intanto, rimasto nella stanza ad ascoltare la conversazione anche se pur
inizialmente senza alcun interesse, all’improvviso fissa Caterina con lo
sguardo quasi ipnotizzato per la facilità con cui lei sembra snocciolare gli
affari di famiglia e dello studio, ma subito dopo la vede sorridere, mentre
l’altra al telefono le dà in modo rapido l’assenzo, forse addirittura felice di
poter aiutare la sua amica. <<Ma certo>>, spiega difatti al
telefono Monica con poche parole; <<Tu dimmi la cifra che serve, ed io ti
faccio un bonifico domani stesso, e poi magari tuo marito può preparare una
ricevuta tanto per fare le cose un po' più in regola>>.
Quindi si salutano, Caterina si sente
rallegrata, suo marito prova la voglia intensa di abbracciarla, ma si
trattiene; quindi, riprendono in silenzio la preparazione della cena. Quando si
siedono a tavola, lui scrive sulla pagina di un taccuino la cifra che ha
pensato, e sua moglie raccoglie il foglietto, lo piega in due, poi lo ripone
nella sua borsetta, in mezzo ai documenti. <<Domani invierò un semplice
messaggio a Monica. Lei è talmente piena di soldi che sta addirittura per
licenziarsi>>, dice al marito; <<Non ci sarà proprio alcun problema
nel ricevere al più presto quella cifra>>.
Bruno Magnolfi
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