I gradini
sono esattamente quarantotto, più altri due presenti prima di varcare l’ingresso
rialzato del condominio, ed anche se le prime volte che viene affrontata quella
scala appaiono antipatici e numerosi, specialmente se chi sta salendo è
costretto a portare con sé dei pesi o dei colli ingombranti, con il tempo
chiunque abiti ad un terzo piano ci fa presto l’abitudine, fino a non
accorgersi più del piccolo sforzo che viene richiesto al fiato e alle gambe della
persona per riuscire a raggiungere il proprio appartamento. Diverso, invece, è
il caso di chi si trova a scendere proprio i medesimi scalini, che sotto ai
piedi sembrano adesso come scorrere facilmente e con rapidità, quasi come una
cascata d’acqua che rovina giù da alcune rocce. Renato difatti si è rapidamente
abituato, dopo le prime volte, ad andare senza sforzo su e giù per la scalinata
della casa dove abita con Sergio, ed anche se certe volte rientrando si sente
un po' stanco, ugualmente non trova difficoltà nel raggiungere il pianerottolo
su cui si apre il portone del proprio appartamento. Diverso è il caso del
palazzo dove abita Monica, naturalmente, dove è previsto un comodo servizio ascensore
che con rapidità ed in piena sicurezza trasporta gli abitanti al piano che
desiderano, anche al superattico dove si apre il vasto appartamento dove lei risiede
da sola. Per questo motivo, e conoscendo la scomodità delle scale, Renato difficilmente
si è trovato ad invitare la collega a casa sua, proprio per evitare a lei quel
piccolo sforzo, e a sé stesso la piccola vergogna di non potersi permettere un
appartamento migliore, magari anche da non dover dividere con un coinquilino
come Sergio.
Lei ha
suonato il campanello, lui ha risposto al citofono per assicurarsi fosse
davvero Monica, e poi ha subito chiesto di attenderlo al portone, in quanto
l’avrebbe raggiunta immediatamente. Apprezza lo slancio con cui Sergio si era
già proposto per scendere insieme a lui, giusto per fare la conoscenza di
questa sua ragazza, se si vuol chiamare ancora così una donna ormai matura, ma con
indifferenza, come se stesse uscendo per i fatti propri, e formarsi così
un’idea più precisa della persona di cui Renato sembra proprio innamorato. Perciò
scendono assieme, mostrando una calma che sembra quasi artificiale, tanto in
apparenza riescono a dare poca importanza a quel momento, e quando giungono
alla soglia del portone, lei è lì, tranquilla, pronta a salutare sia Renato che
questo nuovo personaggio che le viene presentato e con cui scambia qualche
convenevole, apprezzando piacevolmente una battuta di spirito da parte sua. Poi
si salutano, Monica e Renato andando verso la macchina di lei parcheggiata all’angolo
della strada, e Sergio spiegando di avere un appuntamento di lavoro dalla parte
opposta, cosa non vera ma che funziona bene come scusa per non essere
d’impaccio. Renato è sicuro che Monica abbia fatto un’ottima impressione su
Sergio, ed anche se questa non è la cosa più importante in assoluto, ugualmente
si sente soddisfatto della buona presenza di Monica.
Sergio poco
dopo torna indietro e risale i gradini di casa, tornando quasi furtivamente nel
proprio appartamento, con la testa sicuramente confusa e alcune idee forse da incasellare
al giusto posto. Gli pare stravagante che una bella donna elegante come questa
Monica, libera in tutto e per tutto, sveglia e brillante come si dimostra, e
poi piena di soldi e di proprietà immobiliari, almeno per come racconta Renato,
si vada a mettere proprio con uno come lui, ancora attaccato ai propri
genitori, incapace di affrontare con fermezza le cose della vita, spesso
impacciato e senz’altro poco adatto ad affiancare una donna del genere. In ogni
caso tutto può capitare, e persino un tipo piuttosto scaltro come Sergio deve
riconoscere che qualcosa di positivo deve pur aver visto questa Monica in un
individuo decisamente mediocre in tutto e per tutto come appare Renato.
<<Piacevole il tuo coinquilino>>, dice invece di lui la Moroni;
<<deve essere un tipo con cui si riesce ad andare facilmente d’accordo, e
verso il quale ci si sente subito in amicizia>>. Renato sorride annuendo,
anche se un briciolo di gelosia gli sale immediatamente. In fondo non ha ancora
compreso troppo bene neppure quali siano i suoi rapporti con quel Mauro che
certe volte lei frequenta, e già questa facilità con cui la sua fidanzata riesce
ad allacciare nuove amicizie e nuovi rapporti lo mette subito in ansia, come se
si aspettasse da un attimo all’altro qualche scherzo che al momento non è
neanche capace di valutare, ma che lo pone in una condizione di scarsa
tranquillità. Forse è persino consapevole dei propri limiti, in ogni caso è
convinto che adoperandosi in modo da mostrarsi sempre vicino ed attento nei
confronti di Monica, tutto possa scorrere facilmente nei loro rapporti.
<<Sono
contenta di averlo conosciuto; sembra proprio un bel tipo>>, dice lei
senza rendersi conto di affondare la lama nelle carni del suo compagno. O forse,
pur sapendolo e mantenendosi fredda, cercando di evidenziare in questa maniera una
completa indifferenza verso le piccole sofferenze che si dimostra facilmente capace
di infliggere.
Bruno
Magnolfi
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