venerdì 11 aprile 2025

Pronto a nascere.


            Adesso oramai la gravidanza si inizia a vedere, con quella pancia prominente forse addirittura ampliata da una serie di vestiti molto comodi e larghi, cuciti su misura proprio per le gestanti, ed acquistati in alcuni negozi specializzati dove, tra le varie clienti, si possono allacciare facilmente delle amicizie con quelle giovani donne tutte in attesa di partorire. Monica vive un momento di grande benessere psicologico, gli esami hanno indicato come sia di genere maschile il bambino che porta dentro di sé, e lei ha subito telefonato a tutti coloro che la conoscono per spiegare con modi raggianti questa notizia, ivi compresi alcuni tra i suoi vecchi colleghi di lavoro, escluso Renato naturalmente, soprattutto per non procurargli qualche piccola nuova sofferenza. Qualcuno le ha detto addirittura che lui in questo periodo sembra come rinchiuso in sé stesso, quasi incapace di avere, con gli altri impiegati comunali con i quali intrattiene delle relazioni di lavoro, dei rapporti sociali sufficientemente distesi, normali, mostrandosi sempre corrucciato e quasi isolato dietro alla sua scrivania. A Monica in parte dispiace umanamente ascoltare queste notizie, però la sensazione di lontananza che le procura anche soltanto il pensiero di quel Renato con cui in fondo ha condiviso soltanto un breve periodo, è tale che al momento non ricorda neppure di che cosa potessero parlare tra loro in quei giorni, e di cosa fosse composta quella loro breve ed irrilevante relazione.   

            Sicuramente, per lui non è stata la medesima cosa, riflette lei in questo momento, però tutto quanto nel proseguo della quotidianità spesso trova un suo termine, ed il loro frequentarsi di fatto aveva mostrato rapidamente una certa inconsistenza. Che soltanto lei sia consapevole adesso della paternità di Renato per il figlio che attende, a suo parere non ha alcuna particolare importanza, e nessuno potrà mai stabilire con precisione una cosa del genere. Forse qualcuno potrebbe ancora parlare a lui con estrema malizia di loro due, fino addirittura a suggerire alle sue orecchie come quel figlio abbia forse qualcosa a che vedere con quella relazione passata, ma la spiegazione che Monica è stata capace di dargli, riguardo alla propria gestazione, è stata particolarmente convincente, ed anche capace di allontanare Renato una volta per tutte da quell’idea malsana. Ci sono delle coppie che proprio al momento di dare un figlio alla luce, scoprono di non essere troppo unite nell’affrontare le grandi e piccole difficoltà di quel periodo, perciò si dividono, lasciando alle spalle una sofferenza estremamente maggiore di quella che può sopportare Renato in questo momento, messo da una parte ancora prima di riuscire ad avere una qualsiasi consapevolezza dei fatti. Monica è perfettamente cosciente di tutto ciò: lei si sente assolutamente pronta ora ad essere madre, laddove Renato, pur tralasciando ogni commento sulla loro relazione superficiale e senza futuro, non sarebbe assolutamente mai stato in grado di essere un vero padre per il proprio bambino.

            Il giudizio piuttosto pesante su Monica, che quasi con certezza è stato messo in campo nei propri pensieri da parte di lui in maniera da sigillare esattamente e con decisone la fine subita e non voluta del loro fidanzamento, non pone assolutamente per lei alcun problema: purtroppo succede certe volte che per prendere le sufficienti distanze da una persona a cui abbiamo cercato in passato di stare vicino, si ricorra ad epiteti ed aggettivi mortificanti per definirla; sta nella normalità delle cose, non c’è niente da fare, ma poi tutto passa, ci si dimentica presto e definitivamente delle offese sputate una volta tra i denti stretti, e la realtà riprende il suo corso senza ulteriori salti di umore e di carattere. La cosa più importante di tutte, secondo Monica, la sta portando ora dentro di sé, e tutti coloro che sentono la voglia di starle vicino e di darle una mano, almeno per riuscire a non farla sentire mai sola, saranno sempre accolti da lei con le braccia aperte e festose.

Ma prima di tutti c’è Caterina, che in questo momento non fa passare giornata senza farle una telefonata oppure andare a trovarla. Ha già trovato dei regalini per il bambino, e poi fa continuamente lavorare la testa per individuare tutto ciò di cui sarà possibile avvertire in seguito la necessità, anche se sono cose quasi del tutto superflue. Infine, lei è pronta a ridere, è contenta, e porta con sé quell’allegria di cui non si può mai fare a meno quando siamo vicini ad un evento importante. E Monica guarda avanti, e se certe volte ha addirittura pensato che quanto le sta per succedere possa essere addirittura il riscatto della sua vita, in seguito ha allontanato da sé quest’idea, perché partorire un figlio non può essere un fatto egoistico, qualcosa in cui si concentrano soltanto i propri desideri: c’è altro, c’è la consapevolezza che una nuova vita prende a battere poco per volta, e che il futuro che quella vita avrà di fronte a sé può essere soltanto il frutto di un amore condiviso anche da parte di chi non è consanguineo, ma forse riesce già a vedere quel futuro con gli occhi di chi sta per nascere.

 

            Bruno Magnolfi  

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